di Francesca Matteoni È certamente una fiaba. Anzi, è l’incontro e la rielaborazione di molte fiabe: Il pifferaio di Hamelin, Hansel e Gretel, Peter Pan, i miti della selkie e alcuni racconti sciamanici.
Quando Dattadeva fece venire gli sbirri nella sede centrale, lì al Mulino, all’inizio credetti che stesse portando all’estremo le logiche da brigatisti del Carme e di Girolamo – scatenare una repressione per attivare una mobilitazione generale
Il 6 marzo 2020 ancora non mi rendevo conto di quanto le nostre vite sarebbero cambiate per colpa della pandemia Covid-19. Ma forse sospettavo qualcosa, annusavo l’odore di bruciato. Altrimenti non saprei spiegarmi la mail che inviai a un gruppo di scrittrici e scrittori per chiedere loro come stavano vivendo la situazione, come erano cambiati i loro giorni e le loro scritture. Cercavo – lo ammetto – un poco...
Pubblico qui l'introduzione a L'Officina del Racconto,un un progetto speciale nato per dare valore all’attività meritoria che viene fatta da insegnanti e intellettuali dentro le scuole, per stimolare la curiosità, la predisposizione alla lettura, la creatività dei ragazzi e mostrare che, nell’aridità schematica dei programmi scolastici, c’è lo spazio per iniziative potenti, coinvolgenti. La pubblicazione del libro serve non solo per darne contezza, ma anche per invitare a un’espansione...
di Luca Giudici
L’ ultima fatica di Vanni Santoni è pubblicata da Mondadori, e si intitola “I Fratelli Michelangelo”. Nel panorama della produzione italiana più recente Santoni si è distinto sin dai suoi primi lavori, risalenti ormai a oltre dieci anni or sono, per la ricerca e la passione per la sperimentazione, sia formale sia tematica. L’analisi delle forme assunte dalla precarietà esistenziale, la scrittura collettiva alla ricerca della memoria,...
di Marco Zonch
Questa intervista si colloca all’interno di un più ampio progetto di ricerca che ha per oggetto la produzione letteraria italiana, in prosa, del periodo che va dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso a oggi. Il tentativo è quello di affrontare i problemi connessi al cosiddetto “ritorno alla realtà” e, più in generale, le trasformazioni avvenute in questi vent’anni da una prospettiva ontologica e non, come...
Wu wei
di Ugo Coppari
Stavamo fumando le nostre belle sigarette nell’unico spazio della casa a nostra disposizione, il bagno, mentre i nostri figli se ne stavano di là con le nostre mogli, noi professionisti spiegazzati non più trentenni ma neanche quarantenni, che quando ci vediamo per la solita cena settimanale – anche se è sempre più raro – fingiamo con piacere di essere ancora quel tipo di uomo villoso che...
di Francesca Fiorletta
«Hai osservato così a lungo l’amore che hai finito per trovare una teoria per cui l’amore è osservazione».
E questo è Piero Origo, in effetti: un uomo che osserva, un uomo che medita, che - diremmo pure in gergo colloquiale - “si fissa”, s’impunta su certe idee malsane e le rende il baluardo della propria intera esistenza, e tenta in ogni modo di perseguirle, maniacalmente, fino allo strenuo...
di Vanni Santoni
Ogni volta che incontro Gianluigi Ricuperati scopro un tassello aggiuntivo della nostra formazione comune, fondamento della sintonia che abbiamo rispetto all’interpretazione della realtà: siano suggestioni antiche, come la comune passione d’infanzia per i giochi di ruolo, o di lungo corso, come l’essere convinti del fatto che uno scrittore deve oggi essere necessariamente entità mediatrice multipla, transmediale, crossdisciplinare (e se vogliamo schizoide), o ancora recenti, come la certezza...
di Vanni Santoni
Ultimo anno. Smolla il master, smollano tutti. Gli smartphone, fino a lì banditi dagli stessi giocatori, cominciano a esser consultati da sotto il tavolo; a inizio giocata, mentre interpreti un comprimario importante, il Paride e il Bollo, di solito i più attenti, si stanno scambiando i dati del fantacalcio. Anche solo richiamare l’attenzione di ognuno chiede ogni volta uno sforzo ulteriore:
Leia, dai, sta a te. Che fai?...
da 999 rooms: Rooms of the night / Vanni Santoni
Room 173
The future starts today.
The future is fresh!
The future will be repeated,
broadcasted & distributed.
The future will be obsolete.
The future is overrated.
The future ain’t what it used to be.
The room of the future.
The future? Just a season.
The future is here and now.
Oh please, always talking about the future…
The future is a chest of broken mirrors,
a boot stomping a human face, again...
di Vanni Santoni
Diversi anni più tardi sono al matrimonio dello Staderini, ormai stabilmente texano. Si sposa con un’ingegnera indiana del suo dipartimento e il matrimonio è in India.
Dopo una prima fase in un resort ci spostiamo su traballanti autobus fino alla giungla del Kerala, dove abita la famiglia della sposa. Ci danno dei bungalow che sono di fatto delle palafitte senza pareti. Cavallette grandi come gattini solcano l’aria e...
di Vanni Santoni
Essere stato morso da un ragno velenoso ribalta la mia prospettiva. L’evento, per essere tollerato, chiede di venire ricacciato nel territorio dell’immaginazione, di diventare uno di quei ricordi che non si sa bene se sono reali o sognati. Quel mignolo blandamente mutilato può ben diventare nella memoria il risultato di una piccola operazione o di un incidente domestico, e separarsi così dal ragno, dai ragni, che possono...
di Vanni Santoni
Due anni più tardi, da una diversa città nordeuropea, mi aggrego a una carovana di tekno traveler, incurante del fatto che potrei non trovare da tornare indietro in tempo per il mio volo. Ora, costoro possiedono effettivamente un soundsystem ma ben presto scopro che sono soprattutto dediti all’acquisto in stock di sostanze e alla rivendita delle medesime in occasione di teknival e feste varie. Salendo sul loro...
di Vanni Santoni
Durante i primi anni di università mi trovo al centro di un’attività sessuale che, paragonata alle secche degli anni del liceo, mi appare considerevole al punto di dare luogo a fenomeni di maldestra vanità. Uno di essi è prendere il sole in giardino – si capisce che tali gesti sono resi possibili anche dalla disponibilità di tempo libero offerta dalla condizione di studente universitario, condizione che non...
di Vanni Santoni
Al liceo mi viene facile ottenere risultati scolastici dignitosi col minimo impegno, il che mi lascia sconfinate teorie di pomeriggi da dedicare al mio pc e dunque a Monkey Island I & II, Leisure Suit Larry I, II, III & IV, Ultima V, VI & VII, Populous, Civilization, Syndicate, Doom, Sim City, Sim Life, Sim Ant.
Sono ormai indubitabilmente, e considero me stesso, una persona che patisce di...
di Vanni Santoni
L’esistenza della casa dove sono cresciuto mi è sempre stata spiegata con un “l’ha costruita il nonno” che mi è sempre sembrato poco plausibile. La costruzione di un simile edificio richiede competenze che vanno dal muratore all’elettricista al falegname, e mio nonno ha solo un banco da falegname, col quale peraltro la cosa più complessa che gli ho visto costruire sono i portafavi per le sue api.
È...
di Vanni Santoni
Quando torno da scuola mangio da mia nonna. Appena arrivo accendo la televisione e se c’è un cartone animato mia nonna dice sempre ma cosa guardi queste stupidaggini. Un giorno porto su il videoregistratore dei miei e metto I predatori dell’arca perduta. Lei non dice niente: si vede che per il cinema ha rispetto, anche se non l’ho mai vista davanti a un film.
Mia nonna è considerata...
Il mese scorso è arrivata un brutta notizia, :duepunti edizioni di Andrea Libero Carbone, Giuseppe Schifani e Roberto Speziale chiudeva definitivamente i battenti. In realtà l’editore palermitano aveva già sospeso le pubblicazioni nel dicembre duemilaquattordici, limitandosi a vendere ciò che c’era già in catalogo. Un fatto particolarmente doloroso dato che avveniva sostanzialmente per ragioni distributive, e nonostante la qualità della proposta di :duepunti fosse ampiamente riconosciuta.
Capaci di riproporre Il...
di Francesca Matteoni
Anni fa Vanni Santoni mi girò un suo lavoro inedito incentrato su una mappa di Europa riscritta dallo sguardo di due giovani, fratello e sorella, i cui viaggi o vagabondaggi per teknival o i più borghesi club delle capitali erano il fuoco in cui il passato si consuma mentre i luoghi e le storie sopravvivono ben oltre i singoli destini. Da quella lettura uscivano alcune domande fondamentali...
di Vanni Santoni
...e dalle case di pietra sotto cui passi prima di arrivare, le vecchie sbirciano; sulla strada i vigili danno mano, addirittura. È esistita un’epoca, ricordo adesso, in cui sui giornali si potevano prendere per quello che erano, semplificando al massimo, quei ragazzi: appassionati di musica, solo un po’ strani. Tra i lampi tremolanti dei fari di chi cerca di far manovra incroci facce che vengono da lontano...
Alcune considerazioni su Almanacco del Giorno Prima di Chiara Valerio
di Vanni Santoni
Ho conosciuto Chiara Valerio dieci anni fa; eravamo due esordienti (anche se lei non lo sembrava, appartenendo a quella categoria di persone che sembrano sempre “nate imparate”) ed eravamo stati invitati a Roma, assieme ad altre due persone, nella sede di una casa editrice un tempo grande e prestigiosa e allora in fase di rilancio, in quanto vincitori,...
di Vanni Santoni
Giorgia
Tutto maggio tra pelucchi e smog sotto un sole bianco postnucleare gli occhi arrossati la tosse secca in piazza Indipendenza Giorgia legge.
Samuele
Capisce di essere, per così dire, arrivato, un giorno in cui si scopre a scaldare il caffè in padella per non sbattersi a lavare una tazza.
Alessia
– Perché è rotto? Perché gli amici del babbo sono degli stupidi, stupidi, stupidi pezzi di merda.
– Di cane?
– Ecco, sì,...
Libreria Popolare,
via Tadino 18, Milano
Conversazioni in libreria
Martedì 23 aprile, ore 21
In territorio nemico
di SIC (Scrittura Industriale Collettiva)
Minimum Fax, 2013.
Ne discutiamo con Jacopo Galimberti (uno dei 115 autori),
Alessandro Broggi, Paolo Giovannetti, Italo Testa, Paolo Zublena.
E con Gregorio Magini e Vanni Santoni, i due fondatori di SIC.
Coordina Antonio Loreto
SIC - Scrittura Industriale Collettiva indica un metodo di scrittura collettiva ideato da
Gregorio Magini e Vanni Santoni, la comunità aperta che lo utilizza...
di Vanni Santoni e Gregorio Magini, a nome di SIC
Caro Giuseppe,
abbiamo letto con interesse la tua “lettera aperta” sulla scrittura collettiva. Per quanto ti rivolgessi a Vanni, il tuo discorso chiama in causa la SIC, ed è per questo che il presente post è firmato da entrambi i fondatori. Per mantenere il dibattito sul tono aperto e personale su cui l’hai avviato, abbiamo tuttavia deciso di risponderti separatamente.
Vanni – Fin...
(A causa di un problema di salute, Vanni Santoni non potrà essere presente alla festa. Però mi ha mandato questa lettera, che, a parole sue, è un "omaggio a tutto ciò che Nazione Indiana ha rappresentato e rappresenta per me, oltre che un tentativo, magari maldestro, di mettere una pezza alla mia assenza". Ringraziandolo, la ripubblico qui. gz)
di Vanni Santoni
Per cominciare, lo scopo della presente: mi spiace non essere...
di Giuseppe Zucco
Caro Vanni,
domenica scorsa incontro un tuo lungo articolo su La Lettura del Corriere della sera, e affrontando quest’ultimo lo strano caso della scrittura collettiva, un argomento e una modalità di composizione letteraria che affiora ciclicamente nei punti più disparati dell’oceano della letteratura, un’isola tipo Atlantide, con i suoi fasti e le sue cupole dorate che balenano negli occhi di qualche avventuriero per pochi istanti prima di inabissarsi...
Cosa succede in Toscana
di
Vanni Santoni
Cosa succede in Toscana? Parecchio, succede. Mi spiego. Ho cominciato a scrivere non troppi anni fa, su Mostro, una rivista letteraria fiorentina. Aveva contenuti buoni per una rivista autoprodotta, e tuttora considero cruciale per la mia formazione la prova del confronto immediato con autori con più esperienza di me; tuttavia erano – eravamo – ragazzi, e pativamo una mancanza di connessioni, di “scena”, in città;...
Francesca Matteoni
“Ci aiuta a vedere il mondo reale/ visualizzare un mondo fantastico” ha scritto il poeta americano Wallace Stevens. Il mondo fantastico in cui ci spingiamo ha un rapporto di prossimità con il nostro contingente, avviene in quel luogo dove l’altrove, preconizzato più che manifesto, si incontra con la comune quotidianità – il noto si confonde con l’ignoto, in una zona di confine che non separa affatto, ma si...