
di Fabrizio Tonello
Che avrebbe detto Bartolo da Sassoferrato del lancio di un duomo di Milano in alabastro sulla testa di Silvio Berlusconi? Forse avrebbe avuto qualche difficoltà a rispondere, perché il celebre giurista marchigiano morì, nel 1357, a soli 43 anni, mentre la prima pietra del duomo fu posata solo nel 1386 e l’ultima addirittura nel 1965 (un po’ lenti, questi milanesi). Per di più, ai tempi di Bartolo erano molto diffusi dei particolari souvenir chiamati “reliquie” ma il concetto di ricordino-industrializzato-a-basso-costo non era ancora stato introdotto. L’opinione di Bartolo ci interessa perché fu l’inventore di una categoria giuridica che sarebbe bene rispolverare, e rendere nota ai nostri intellettualmente neghittosi politici: l’idea di tyrannus ex parte exercitii, cioè chi esercita il potere in modo tirannico pur essendo stato eletto, o nominato, legittimamente. Fino ad allora, la tradizione giuridica considerava soltanto l’usurpatore, il tyrannus ex defecto tituli.




Pubblico di seguito un estratto dal nuovo romanzo di Franz Krauspenhaar, 






