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A fondo nel Mar Rosso

di Nick Casini
Fa freddo in fondo al Mar Rosso. La pubblicità sulla rivista della compagnia aerea spergiurava che il primo respiro sott’acqua è come il primo bacio: non si dimentica. E io ci ho creduto, nonostante non ricordi nulla del mio primo bacio

La Tahrir plurale, collettiva, giovane e bella di Marion Guénard

Au printemps on coupe les ailes des oiseaux (L’aube, 180 pp., 2022) è il primo eccellente romanzo della giornalista francese, Marion Guénard. L’autrice va ben oltre il racconto dei fatti e degli avventi rivoluzionari ma li trasforma in un romanzo avventuroso e straordinario, fatto di magnifici incontri, vite parallele e destini incrociati.

Non siete stati ancora sconfitti: gli scritti dal carcere di Alaa Abdel Fattah

di Giuseppe Acconcia
Tra le figure simboliche che hanno segnato le rivolte di piazza Tahrir del 2011 in Egitto, spicca l’attivista socialista Alaa Abdel Fattah.

la seconda fregata

sento dalla radio stamani che la seconda fregata che vendiamo all'Egitto sta ormai navigando verso quel paese. Forse per compensare il fatto che l'Egitto, nella persona del suo dittatore Abdel Fattah Al-Sisi e della sua cricca, ci sta continuamente fregando. Dopo quello che hanno fatto a Giulio Regeni e quello che stanno facendo a Patrick Zaki, noi manteniamo un solido commercio, anche di armi, con questa gentaglia, addestriamo i...

Nagi, Vita: Istruzioni per l’uso. La natura cruda e sentimentale del Cairo

di Giuseppe Acconcia Ahmed Nagi nel libro “Vita: Istruzioni per l'uso” (Il Sirente, 266 pag., 18 euro) racconta il Cairo come pochi autori egiziani hanno saputo fare negli ultimi decenni. Lo scrittore, autore tra le altre opere di “Rogers” (2010), è stato condannato a due anni, e in seguito rilasciato, per il linguaggio “osceno” dei suoi romanzi. Un testo post-moderno che sfida qualsiasi preconcetto sul Cairo, ne restituisce atmosfere...

Giulio Regeni

di Giuseppe Acconcia Giulio Regeni e la compagna egiziana Shaimaa el-Sabbagh, scomparsa un anno prima mentre portava una rosa in piazza Tahrir, avevano molte cose in comune. La poetessa e attivista socialista fu uccisa da un alto funzionario della polizia egiziana a due passi dalla piazza che fu il centro delle rivolte del 2011. Anche Shaimaa aveva passato anni della sua vita con i lavoratori e nelle fabbriche egiziane, così...

Quello che brucia

di Lorenzo Trombetta Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle...

La borsa di Shaima El Sabbagh

Una lettera in borsa di Shaima El Sabbagh, attivista e poetessa egiziana, uccisa dal regime il 24 gennaio mentre portava fiori rossi a piazza Tahrir, per ricordare l’anniversario delle rivolte del 2011 Non sono sicura Davvero, non era altro che una borsa Ma da quando l’ho persa, sono guai Come affrontare il mondo senza di lei Specialmente Perché le strade ci ricordano insieme I negozi conoscono più lei che me Perché era lei a pagare Riconosce l’odore del mio...

Dialoghi con Georges Corm

Intervista a cura di Lorenzo Carrieri (Beirut, aprile 2014) Tempo fa abbiamo visto l'esplodere delle primavere arabe: di quelle esperienze cosa sopravvive oggi? Ha ancora senso, oggi, parlare di primavere arabe dopo il colpo di stato militare in Egitto (e in questi giorni la vittoria di Al-sisi alle elezioni, segnate da un fortissimo astensionismo), la vittoria degli islamisti di Ennhada in Tunisia e il sempre crescente potere delle milizie...

Egitto astratto, Egitto reale

di Marco Alloni Gentile Giuseppe Acconcia, lei vive l’Egitto da “non egiziano”, io lo vivo da “egiziano”. In questo è la differenza fondamentale fra la sua libertà di squadernare evidenze – mi permetta di chiamare così il suo articolo, visto che è la risultante di un zelante ma incompleto cut and paste – e la mia non libertà di accoglierle fuori dal destino dell’Egitto. Mi spiego meglio. La sua posizione, chiaramente...

Quattro domande (ai giornalisti) sull’Egitto

di Marco Alloni   Cari giornalisti, sono così stanco che temo riuscirò a fatica a completare questo articolo. Vedete, mentre in Egitto si appresta a guidare il paese Abdel Fattah El-Sisi – che si scrive Abdel Fattah El-Sisi, non Al Sisi, non Sisi, non El-Sissi, e si pronuncia con la “acca” aspirata, non con la “à” accentata, Abdel Fattà – io sto compiendo un trasloco da una parte all’altra della...

Samir

di Riccardo Ferrazzi  Lo conobbi quando avevo i canini aguzzi e giravo per il Medio Oriente. Samir era un agente marittimo con gli uffici in due stanzette buie in fondo a un vicolo: non aveva bisogno di impressionare i clienti, preferiva disorientarli. Gli proposi di concorrere insieme a un appalto ad Alessandria d’Egitto. Era un buon contratto, anche se sapevo che la burocrazia egiziana è intricata come il delta del Nilo...

Egitto o morte – Il desiderio e la strategia

di Marco Alloni I. Adesso bisogna decidere da che parte stare. La politologia – penso all’ultimo encomiabile numero di Limes dedicato all’Egitto, ma anche ai vari saggi proposti sull’argomento – spiega il passato. Ma il futuro lo decide la forza. E il presente è guerra. Bisogna decidere da che parte stare. In tutti i sensi. Se stare con una colpa o con l’altra. Se stare con un crimine o con l’altro. Se stare con...

Egitto. Do you remember revolution?

di Giuseppe Acconcia in risposta all'articolo di Alloni pubblicato su Nazione Indiana Era il 30 giugno scorso, quando milioni di persone sono scese per le strade delle principali città egiziane per chiedere le dimissioni del presidente Mohammed Morsi. La televisione pubblica parla di 30 milioni di persone, mentre i Fratelli musulmani di un’invenzione da Photoshop. Erano in strada alcune centinaia di migliaia di persone, forse un milione, non certo i 30 invocati...

L’Egitto vittima delle parole

di Marco Alloni   Quanto si ricava dai media occidentali sull’Egitto è un’immagine che sembra non presentare alcun elemento di ambiguità. La versione dei fatti è trasversale e univoca, e a surrogarla sono le cancellerie e gli uffici diplomatici. “Mohammad Morsi è stato democraticamente eletto, è stato deposto da un colpo di Stato, il generale El-Sisi ha assunto le redini del potere, molti sostenitori di Morsi sono stati uccisi dalla polizia...

Non fate come me

di Enrico Donaggio Incrocio sotto casa corpi e volti appena scorti di là dal mare, al telegiornale. Pugni al cielo, sventagliate di mitra, grida di vittoria o paura tra bandiere che bruciano e piedi in fuga. Sono proprio loro: giacche di pelle come guappi anni Sessanta, tute da ginnastica degne di arresti domiciliari, qualcosa di sgualcito per sempre nel viso e nelle mani. Parlano e fumano attorno a un carrello...

Non chiamateli ragazzi

di Barbara Teresi “Noi sogniamo un paese in cui ci sia giustizia sociale e loro sognano un paese in cui portare avanti i loro interessi personali. Il nostro sogno è un paese in cui ci siano sicurezza e libertà e il loro sogno è una nazione governata dalle forze dell’ordine. Il nostro sogno è la dignità umana, il loro i tribunali militari che processano i civili. Il nostro sogno...

“Rivoluzione” è femminile

di Gianni Biondillo Forse Veltroni in Africa dovrebbe andarci per davvero, anche per evitare strafalcioni. In un suo articolo sulla Stampa, nei giorni più cruenti della repressione poliziesca, aveva scritto che in piazza erano sì tutti giovani, ma tutti maschi. “Indice di comunità che negano diritti fondamentali e protagonismo alle donne." Ne parlo con Barbara Teresi, palermitana che vive da anni al Cairo. Dalla finestra di casa sua si...

Diario di una rivoluzione

25, 28 di Youssef Rakha Mi è stato chiesto di scrivere un pezzo a proposito dei recenti avvenimenti che hanno scosso l’Egitto. Il mio sarà un resoconto personale prima di qualunque altra cosa. Ho visto gente morire, ho visto gli assassini, e ho visto cronisti – tra cui anche conoscenti o colleghi - mentire spudoratamente su tutto questo. Inevitabilmente, questa sarà solo una piccola fetta di quella che credo diventerà...

L’Egitto e le sporche coscienze

di Sherif El Sebaie Alcuni individui sono duri di comprendonio. Non si spiega, altrimenti, il fatto che qualcuno continui a chiedermi se sto con ocontro Mubarak, manco fosse una partita di calcio. Lo voglio ribadire forte e chiaro: dividersi fra chi sta con e chi sta contro Mubarak in questo particolare momento storico e con la brutta piega che stanno prendendo gli eventi, è stare semplicemente contro il bene supremo...

la Fenice: 1. il bennu

di Antonio Sparzani "Come l'araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa" C’è un libro che riguarda miti e che è ormai diventato mitico per me, ed è Il mulino di Amleto ‒ Saggio sul mito e sulla struttura del tempo, scritto negli anni sessanta dello scorso secolo da Giorgio De Santillana (1902 ‒ 1974) e da Hertha von Dechend (1915 ‒ 2001). ((Il libro, dal titolo originale...

Lo stato delle cose in Occidente

di Massimo Rizzante Amo le stazioni termali. Immergermi nelle loro acque calde e rigeneratrici. Nuotare lentamente in una grande piscina blu. Al mattino, soprattutto. Prima delle nove, quando l’allegro «Avanti, muovetevi!», lanciato da un robusto insegnante in costume da bagno, dà inizio alla lezione di water-gym programmata per una clientela alla ricerca dei suoi glutei perduti. I glutei, tuttavia, non sono vecchi e cadenti ! E neppure solo femminili! Sono glutei...

Il potere degli incubi: la vittoria fantasma – di Adam Curtis

The Power of Nightmares - The Rise of the Politics of Fear, di Adam Curtis (2004). Un documentario che descrive la nascita del movimento neoconservatore americano e quella del movimento radicale islamico, osservandone le ambigue similitudini. Seconda parte "The Phantom Victory" 59 minuti, in inglese, trascrizione, schermo pieno. La seconda puntata del documentario racconta gli effetti della vittoria contro l'invasione societica in Afghanistan, dove l'amministrazione Reagan e le fazioni islamiste si sono trovate...

Il potere degli incubi e la politica della paura. Un documentario di Adam Curtis

Prima parte: "Baby It's Cold Outside" 59 minuti, in inglese, trascrizione, schermo pieno. The Power of Nightmares - The Rise of the Politics of Fear è un documentario BBC del 2004 in tre puntate, realizzato da Adam Curtis. Il documentario descrive la nascita del movimento neoconservatore americano e quella del movimento radicale islamico, osservandone le ambigue similitudini. In particolare propone la tesi che l'islamismo radicale sia stato mitizzato e deformato dai politici...
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