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Orsola Puecher

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V. Ė. Mejerchol’d UN BALLO IN MASCHERA

di Anna Tellini
«A noi, compagni, sia a me, che a Šostakovič, che a S. Ejzenštejn, è data la pie­na possibilità di continuare il nostro lavoro e solo nel lavoro correggere i nostri errori. (Applausi). Compagni, dite: dove, in quale altro paese dell’or­be terraqueo è possibile un simile fenomeno?» Queste parole precedono solo di poche ore la firma dell’ordine di arresto di Mejerchol’d.

Manuela Ormea IL BARONE RAMPANTE

di Manuela Ormea
Razionalità ed invenzione fantastica costituiscono il nucleo del romanzo. In quest’opera è richiesta la capacità di guardare la realtà contemporanea ponendosi ad una giusta distanza.

Ricominciamo dalle rose

di Nadia Agustoni
mastica duro il cane della ricchezza
le ossa bianche del paese
le nostre ossa
spolpate

Spaesamenti [Un simbolista a Berlino]

di Anna Tellini
Strana città, la Berlino a cavallo del 1920. Profondamente scissa tra la farragine di ipotesi rivoluzionarie cui mancherà il fatto risolutore, all’apparenza imminente – inevitabile anzi – e poi ritardato senza scadenza, e la condanna all’inazione...

La neve

di Paolo Marco Durante
Il coro dei bimbi intonava adesso, lontano, “Stille Nacht”. Si sentì stanco. Una stanchezza leggera, aggraziata, deliziosa. E profonda, quieta, misteriosa. Una sensazione singolare, nuova, mai percepita prima.

Tre donne

di Paolo Marco Durante
Che cos’è che rende un film - magari un bel film ma non per forza un capolavoro assoluto - indimenticabile?Le ragioni possono essere tante: il cast, il soggetto, la sceneggiatura, la fotografia, la colonna sonora e molto altro, o forse tutte queste cose messe insieme.

cinéDIMANCHE #18 MONTEVERDI & TASSO Il combattimento di Tancredi e Clorinda [1624]

"Notte, che nel profondo oscuro seno
chiudesti e nell'oblio fatto sì grande,
degne d'un chiaro sol, degne d'un pieno
teatro, opre sarian sì memorande."

“Il sorriso di SANIN” A proposito di certi umori dell’intelligencija russa inizio ‘900

di Anna Tellini
Sanin torna a casa, dopo molti anni di assenza, come ne fosse uscito da poco: ha capelli biondi e spalle larghe e voce tranquilla e ferma e un sorriso attento, mentre lo sguardo è immerso in se stesso...

In cammino tra antagonismo e arte. *

di Nadia Agustoni
Shamsia Hassani sembra voler trasmettere un’idea di pace che è sempre idea di libertà, e il suo sguardo, dall’acutezza non comune, sembra indicare una breccia, un’uscita, magari partendo da un punto solo in apparenza limitato.

cinéDIMANCHE #29 FRANK CAPRA L’eterna illusione [1938]

Ognuno fa quel che vuole, vero?
di Orsola Puecher

Populism or populism?
di Francesco Forlani

BRUNO MUNARI Misuratore automatico del tempo di cottura per uova sode

di Bruno Munari
Prendete un esperto giocatore di lippa e fategli calare lentamente l’uovo rosso (1) nella pentola (2) piena di acqua bollente. Voi intanto vi sarete alzati di buon mattino (grazie alla macchina per addomesticare le sveglie)...

ANAGRAFE NAZIONALE ANTIFASCISTA Con Alika muore l’umanità

di Maurizio Verona
Presidente del Parco Nazionale della Pace Sindaco di Stazzema
Nelle ultime ore è morto un uomo, è stato ucciso un uomo, un marito, un padre. Aveva 39 anni ed era nigeriano.

cinéDIMANCHE #22 GEORGES PEREC Les lieux d’une fugue [1978]

di Georges Perec
"Era l’11 maggio 1947. Aveva 11 anni e 2 mesi. Era appena scappato di casa da Rue de l’Assomption numero 18, 16° arrondissement, indossava una giacca di panno grigia a tre bottoni, un paio di pantaloni corti blu ... "

cinéDIMANCHE #17 GEORGES PEREC & BERNARD QUEYSANNE Un Homme qui dort [1974]

di Orsola Puecher
"...non un qualsiasi film tratto da un qualsiasi racconto, ma “questo” racconto in vaga forma di labirinto, che ripete di continuo le stesse parole, gli stessi gesti, ripercorre sempre gli stessi itinerari."

da “L’avversario” di GIOVANNI TUZET

di Giovanni Tuzet
Cercavo tre cose distinte: dei libri
che parlassero di te in una lingua spenta;
una chiesa dove al buio
posare e sentire la luce;

LINA MEIFFRET partigiana e letterata, amica del giovane Calvino.

di Daniela Cassini e Sarah Clarke
Tra le tante storie incontrate, in un campo largo che ha unito intenti e percorsi diversi, abbiamo voluto approfondire con curiosità e passione la storia di una figura rimasta ai margini...

PIER PAOLO PASOLINI 3. Il tempo della caduta. L’omologazione antropologica degli italiani

di Luca Vidotto
Pasolini si trova costretto in un’isola solitaria in mezzo al mare della modernità, è il poeta imprigionato in un mondo in cui tutto funziona con una precisione meccanica e l’uomo stesso è diventato un’“arancia ad orologeria”.

PIER PAOLO PASOLINI 2. Il tempo del disincanto. L’avvento della società dei consumi

di Luca Vidotto
Se la rivoluzione delle infrastrutture ha determinato un tale stravolgimento dal punto di vista materiale, ben peggiore è ciò che opera la televisione.

PIER PAOLO PASOLINI 1. Il tempo dell’innocenza. Il Friuli e Roma

di Luca Vidotto
Pasolini ebbe una doppia appartenenza: una legata agli ambienti cittadini bolognesi e di altri centri urbani, soprattutto veneti, in cui visse da ragazzo con la famiglia seguendo gli spostamenti del padre, e una totalmente differente nelle campagne casarsesi, a stretto contatto con il mondo contadino.

CRISTINA ANNINO [1941-2022] “Magnificat. Poesie 1969-2009”

di Nadia Agustoni
Un poeta è una voce. A volte, nella grande poesia, la voce è distanza e vicinanza insieme. Ci sono autori appartati che ci vengono incontro per un sorta di fortuna e aiutano chi non smette mai di cercare, interrogare le parole, perché proprio nella concretezza della parola un poeta dice qualcosa di sé e del mondo.

ALICE VENTURA morta il 5.3.1945 a Ravensbrück “… per il suo ideale partigiano“

di Orsola Puecher
... è una storia piccola, di un piccolo eroismo, un piccolo gesto di normale umana solidarietà, che la portò a esaurire al Campo di Concentramento di Ravensbrück i giorni di una vita bellissima e inconsueta.

SÀDEQ HEDÀYAT: una civetta cieca

di Luca Vidotto
Hedàyat ci narra questa storia dando voce a un io perverso che si rivolge alla sua ombra e che prende le sembianze di una civetta cieca – nella cultura persiana simbolo di sventura, di mala sorte, di un che di maligno.

Gianni Celati [1937-2022] “Mondonuovo”

"Ci sono delle storie che valgono solo per quello che non è immaginabile e... le storie valgono di più se... se sono... se c'è tutto un in... non immaginabile che sta dietro le parole e le cose. Perchè credo che sia quello il regno dei narratori: quello che non è immaginabile."

David Foster Wallace e gli incisi [#2]

di Nicolò Cattaruzzo
D. F. Wallace ricorre spesso all’uso di incisi nella prosa non narrativa, costruisce periodi interi attorno agli incisi tanto che se venissero rimossi il testo continuerebbe a funzionare ma risulterebbe scarno e arido.

David Foster Wallace e gli incisi [#1]

di Nicolò Cattaruzzo
... e se questi incisi venissero eliminati la narrazione risulterebbe scarna, priva della forza e dell’ironia che invece acquisisce grazie all’uso abbondante, pieno di inventiva e non dogmatico che Wallace ne fa.

Mots-clés__Coniglietti

di Orsola Puecher
"... questa lettera gliela invio a causa dei coniglietti, mi sembra giusto che lei ne sia al corrente; e perché mi piace scrivere lettere, e forse perché piove."

Le Croci

di Luca Vidotto
Cosa conta chi sono, io? Cosa conta la mia fama? Cosa conta chiamarsi Anna Achmatova, qui? Ovunque siamo sempre le stesse. Un unico corpo sofferente: il volto infossato si stringe attorno al nostro lutto; le labbra docili vedono il sorriso appassire...

REQUIEM

di Luca Vidotto
Mentre guardo la tua foto dietro al fragile velo di vetro che la ricopre, vedo sui tuoi occhi il riflesso dei miei. Ti sarei piaciuta, sai? Saresti rimasto incantato nel vedere i solchi che il tempo ha iniziato a scavare sulla mia pelle.

Mario Rigoni Stern [1 novembre 1921 -16 giugno 2008]

"Il bambino dormiva nella culla di legno, che dondolava leggermente sospesa al soffitto; il sole entrava dalla finestra e rendeva la canapa come oro; la ruota del mulinello mandava mille bagliori; il suo rumore sembrava quello di una cascata; e la voce della ragazza era piana e dolce in mezzo a quel rumore."

ANDREA ZANZOTTO [1921-2021] Vera figura, vera natura, slansada in ragi come’n’aurora…

"[…] il discorso visivo di Fellini ha risvegliato per me alcune risonanze entro una certa aura linguistica da dirsi veneta (veneziana solo in parte) sia per eccesso che per difetto. Mi è capitato davanti un parlare perso nella dicronia e nella sincronia veneta, fino al paradosso ed all’irrealtà di una citazione paleoveneta, un parlare un po’ inventato […] "
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