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poesia

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Non c’è creatura che non sia un popolo

  Sì, che si sappia: non c'è creatura che non sia un popolo.   Il dolore è collettivo.   Carichiamo in noi ogni cosa estinta, ogni debito, ogni incandescenza nel    limo opaco di tutte  le vite negate.   *** Partitura visiva di Giuditta Chiaraluce

Ciclo delle arche

di Danilo Paris, da “ciclo delle arche”, in “filogrammi della segnatura”   SHIBBOLETH  Partitura a tre voci  per presepe inaugurale di corpi fragili    Yeghbayr:  A colonia ed approdo era di Gihon in fessura il tendaggio a silicio erbio e tessitura.   Dhorani: In via di mercato e di fogge, tra urne stipate a gessi e cianosi, a viburno e elleboro, lì, a indicarvi, in segno e di nulla, inno e cero e dea che affoga, crepammo nelle carceri, ci impressero le diaspore a Sindone di catrame, smalto e piombo decaduto.   Rhosani: Dov'era il resto,...

Mahmud Darwish: «un altro giorno verrà»

    È in uscita per Crocetti Non scusarti per quel che hai fatto di Mahmud Darwish, spesso definito "il poeta nazionale della Palestina”, scomparso nel 2008. Ospito qui alcune poesie in anteprima.   Ho la saggezza del condannato a morte   Ho la saggezza del condannato a morte: non possiedo niente perché niente mi possieda, scrissi il mio testamento con il mio sangue: “Confidate nell’acqua, oh abitanti del mio canto”. Poi mi addormentai imbrattato e coronato dal mio domani… Sognai che il...

Isole che si credevano perdute

Riccardo Socci e Tommaso Di Dio in dialogo attorno a Poesie dell'Italia contemporanea (Il Saggiatore 2023)

Con sale di rabbia

  «O la resurrezione delle stelle, o la morte universale!» Auguste Blanqui,  L'eternità viene dagli astri   Parla l'Asino:   «Oggi che la pace è        grattata fino al fondo,      celebro l'ora dei morti che fecero la rivoluzione mancandola.   Io non li capisco, non li capisco, ma porto        anche il loro peso. Porto il peso     di tutte le rivolte e il duro castigo.   Quale battaglia assolve se stessa?   L'assalto    è senza glosse. Svuota la cupola del cielo. Per tutti spranga la quiete con sale di rabbia.   Non esiste       indulgenza...

Il fraintendimento del reale

Il fraintendimento del reale, tra pressapochismo e mancata autocritica: l’anteprima del numero 4 (anno III) del semestrale “Laboratori critici”, edito da Samuele e pubblicato in occasione dell’ultimo BookCity Milano. Un estratto trasversale della rivista che mette volutamente in relazione l’editoriale di Matteo Bianchi, Per una critica meno assertiva e una poesia più incisiva, con l’intervento firmato da Tommaso Di Dio sulla deriva narcisistica – consapevole quanto no – dei...

Da poeta a traduttore: la memoria vivificante di Seamus Heaney

  Di Matteo Bianchi Seamus Heaney fu affine a Giovanni Pascoli ancora prima di conoscerne l’opera. A testimoniarlo con una sinestesia d’antan è il secondo verso del secondo dei Glanmore Sonnets: «Words entering almost the sense of touch» – «parole che quasi penetrano il senso del tatto», tradotto da Paolo Febbraro in Fild Works (1979). E il delicato understatment del “quasi”, il modesto pudore dell’avverbio di quantità, libero da trionfalismi, conferma...

Tre poesie da “Il contrario di abitare”

di Fabrizio Sani
Mettiamo un mattino come un altro, / fischiettando tra i marciapiedi della tua città / – fosse fine primavera – / tra gli smilzi fili d’aria / che la mia bocca lascerebbe cadere / abbandonassi anche qualche lacrima, / tu cosa raccoglieresti?

Giulia Bocchio: «ti venero come sangue sale e grano»

Testi inediti di Giulia Bocchio   II Quanto tempo sarà passato davvero? Le ombre sono cambiate, il preavviso è un tranello inascoltato c'è sempre stata una certa pigrizia di mezzo è un torto al mondo: quel giorno  qualcuno uscì dall'acqua per essere più di un batterio.   Qualcosa ribolle dal fondo di un fiume che sembra anonimo si dice avesse il potere di addormentare le persone infatti qualche secolo prima di oggi trovarono un uomo addormentato da giorni lo pensarono morto quando si...

Noce, Aparecida e altre tavolette votive

di Davide Nota
Ho composto questi testi su facebook tra il settembre e il novembre del 2023 ipotizzando una sintesi tra il canone metrico della canzone italiana e lo stile semantico della memoria autobiografica su social network. Immagino queste canzoni nel solco della tradizione italiana, particolarmente radicata nelle Marche, degli ex-voto....

“Autorizzare la speranza”: una lettura a più voci #1

Interventi di Vincenzo Bagnoli & Francesco Deotto
sul saggio di Italo Testa "Autorizzare la speranza", uscito per Interlinea.

Roberta Sireno: «dissolvere è una nuova pratica della carne»

poesie inedite di Roberta Sireno   le arterie si raggrumano, le ossa dilatano scivola l’incavo che inghiotte: l’impero non è luce, ma fame, spettro   *   dissolvere è una nuova pratica della carne dove non si è verticali e nemmeno orizzontali c'è solo il corvo che sparisce dietro la finestra dietro il monte e su per le croci rimane qualche presagio   *   il bisogno subacqueo si chiude, il verbo si atrofizza: assorbe larve e ramoscelli di bava, l’alba si dirama incerta è visione forse d’oltremare, punto d’attrazione e...

Emanuele Franceschetti: «sei memoria del non accaduto»

  Diabàllo di Emanuele Franceschetti è il nuovo titolo dei Cervi Volanti, la collana di scritture poetiche che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili. «Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata, consegnati interamente agli autori e alle autrici, che ne gestiscono liberamente il transito (esoeditoria); libri evidenti nella loro invisibilità, indirizzati a chi saprà ospitarne l’implicita consegna; libri col solo...

Sotto la campana di vetro dell’America puritana

di Mauro Baldrati
Ma è un romanzo? L'aspetto biografico è palese, infatti Sylvia lo pubblicò nel 1963 con uno pseudonimo, temendo che diversi personaggi potessero riconoscersi nei loro profili letterari niente affatto smart.

Se le grida non prevedono assonanza

di Mariasole Ariot I terrestri in fila indiana continuano a montare, si corteggiano silenzio ad un silenzio: i polmoni medicati hanno case a cui tornare come arvicole che sanno il predatore. Voi avete cento porte chiuse a chiave: a me cade dalla tasca una finestra

Autorizzare la speranza

di Italo Testa
È come se oggi la questione della verità tendesse a entrare di prepotenza nel discorso dei poeti. Il compito veritativo della poesia ne occupa la scena, assume un ruolo focale. È una mossa non scontata, se teniamo conto che proprio con un conflitto tra poesia e filosofia sul nesso tra apparenza e verità si inaugura la tradizione occidentale di ordinamento dei discorsi.

Tre poesie inedite di Annachiara Atzei

di Annachiara Atzei
Tutto ciò che si fa qui//lo si fa pensandoti./Non sono mai stata più di questo -/un organo cessato, un lembo/ da ricomporre. /Il mondo resta/lontano - intorno qualcosa ha ceduto./Credo che l'estate sia l'unica/stagione - quella in cui la sera/cantano le rane.

L’incontro con il pubblico come esercizio mitopoietico

di Giorgiomaria Cornelio
La poesia è un'erbaccia nella storia della letteratura? Per molti sembra così. La vita di un libro di poesia è generalmente una vita minorata, una vita di acciacco. Rispetto a un romanzo o un saggio, per dire, ci si aspetta meno da chi scrive: presentazioni sporadiche, reading spesso affollatissimi, miracolose apparizioni in qualche festival.

Nicola Passerini: dispersazione delli tramonti

«nacque in molte parole tacque accortosi che con le carte in mano tutti gli uomini sono uguali pronti ad usare la ripetizione come mezzo per ottenere una visione globale dei collegamenti» Dispersazione delli tramonti  di Nicola Passerini è il nuovo titolo dei Cervi Volanti, la collana di scritture poetiche che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili. «Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso...

Semantica e sintassi beckettiana in Gabriele Frasca e Giuliano Mesa # 2

di Andrea Inglese
Anche per Giuliano Mesa il dialogo con l’opera di Beckett non è episodico, ma coinvolge procedimenti e risorse fondamentali del progetto poetico. Fin dalla raccolta I loro scritti, uscita nel 1992, Mesa pare elaborare in un suo modo personalissimo una costante della figurazione beckettiana: il corpo smembrato e derelitto.

Geografia umana dell’alterità e migrazione del corpo. Su “Isola aperta” di Francesco Ottonello

di Teresa Tommasini
Con un verso di Hart Crane «la memoria, affidata alla pagina, è stata rotta» si apre l’arcipelago di poesie che compongono Isola aperta Isola aperta (Interno Poesia, 2020, pref. Tommaso Di Dio, Premio Gozzano e Premio Internazionale di Letteratura Città di Como Opera Prima).

Leggere Inès Cagnati: il margine e l’assenza

di Francesca Scala
Ci è voluto mezzo secolo prima che una scrittrice densa e potente come Inès Cagnati venisse “esportata” fuori da un paese dal quale non sembrerebbe essersi mai sentita davvero accolta e potesse “tornare” nel paese, l’Italia, dal quale i genitori, contadini, erano partiti per emigrare in Francia

È ancora troppo umana questa umana rivoluzione

    Segno di Giuditta Chiaraluce   “Così nel 1394, a Mortain, in Normandia, un maiale viene posto alla berlina e offerto al ludibrio del pubblico prima di essere impiccato, non soltanto per avere ucciso un bambino, ma anche per avere a metà divorato le sue carni quando si trattava di un venerdì, giorno di magro” Michel Pastoureau, Medioevo simbolico   Succede un veleno. Succede              nel largo dei tronchi, nella rimessa sbilenca,      nella casa di ghiaia,          nelle tubature indaffarate.   Cresce...

Gea’s Dinner

di Mariagiorgia Ulbar
Gea’s Dinner è un libro di poesie composto da una sola poesia che occupa lo spazio di 21 oggetti di uso comune in ceramica - quelli che potrebbero convergere nello spazio di una tavola per una cena, e nelle mani di 21 persone. Li ho modellati nel corso dei 21 giorni che ho trascorso nel “garage dei topi”. Gea’s Dinner è un esperimento.

Il poeta e lo storytelling

di Andrea Inglese
Il demonio si avvicina per dirti: “C’è in realtà un enorme bisogno di poesia!” o “È incredibile quanto la nuova generazione s’interessi di poesia!” o “C’è una sorprendente rinascita della poesia!” Io non ci credo ovviamente.

La voglia fortissima di non essere chi rimane – poesia e fotografia in Mia Lecomte

Di Massimiliano Damaggio
Poesia, fotografia, sguardo. Il momento in cui la luce penetra l'occhio e crea, ricrea, ricostruisce, mette a dimora un seme destinato a sbocciare quando sul bianco della pagina si apre e richiude l'obiettivo, e la forma si congela in un'immagine immobile, fotografica, e in una evanescente, scritta.

Marco Bisanti: «e si diviene terra promessa»

      Ospito qui una selezione di testi da Nella camera. Esercizi per l’attesa di Marco Bisanti, AnimaMundi edizioni, 2023. Dalla nota di Franca Mancinelli: «un piccolo frammentato romanzo di formazione alla paternità e insieme il diario lirico di una gestazione vissuta, per bios, dall’esterno, nella consapevolezza del ruolo di sentinella e di custode di un prodigio che riconnette la quotidianità con il cosmo . Questa capacità di accogliere il mistero...

Note d’altrove #2  – Gianluca Cangemi

  Due poesie inedite di Gianluca Cangemi   Ho le mani impolverate di pollini e galassie. Saetta la serpe. La polvere di un sorriso mi resta su un dito o l’altro dopo la carezza dal sottobosco una pagliuzza d’oro. Pieghe grandi e rigonfie, parvenze d’anatomie della terra elefante; i laghi come i cieli nelle cartografie le copule, le penetrazioni. Trasformo gli escrementi selvatici in fiore o stella, rugiada i soffi della madre: il vulcano. Il bronzo crepita e pulsa del suono di risa e terrori e il vento delle mani in danza è lievito...

Matteo Bianchi: «ogni nome si conficca nel flusso di un tempo»

di Matteo Bianchi L’eco del passato mi aiuta a essere presente, mi rammenta che i rami degli alberi davanti a casa, o dietro al posto di lavoro, restano nudi sotto il tono di una stagione

Linee spezzate: Gleize e De Angelis

di Daniele Barbieri Di fronte alla monumentalità crepuscolare di De Angelis (di questo De Angelis), che certamente spinge alla fascinazione adorante, alla posa, l'esortazione al levare di Gleize appare liberatoria. Tuttavia, passato il primo entusiasmo, qualcosa che non quadra appare anche qui.
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