di Pasquale Vitagliano A questo punto, quello che l’autore ci propone è di azzerare col mezzo della parola. Resettare il peso semantico e il frastuono verbale con la poesia. Emulare il silenzio con l’armonia musicale della scrittura. Credo che ci sia riuscito proprio grazie alla sua vocazione musicale.
di Fabio Donalisio e Paolo Morelli Fare mondo era l’ambizione a organizzare modelli di esperienza, quindi ambire a non avere nel proprio lavoro dell’arte nulla di arbitrario. Se poi si trattava di un racconto letterario significava assumere i crismi del rituale per sentirsi parte di una socialità, in quella specie di conversazione universale come si poteva sognare la letteratura.
di Paolo Morelli È comunque la dimensione narrativa della parola ad animare un rapporto fantastico con il mondo, a catalizzare capacità percettive e riflessive esiliate.
Esce per Quodlibet una nuova edizione di Scottature, racconto di Dolores Prato premiato nel 1965 allo “Stradanova” di Venezia. Storia dell’uscita nel mondo di una ragazza cresciuta in convento il testo è, come scrive la curatrice Elena Frontaloni, la prima manifestazione della “prosa tarda” dell’autrice per “la rapidità imprevedibile del dettato, la vividezza linguistica in studiato accordo con l’oralità, il rifiuto di lirismi e frammentismi d’accatto, uno humour malinconico e spaesato, l’autobiografia...
di Giacomo Sartori A un dato momento la mia esistenza è diventata troppo difficile, e questo andirivieni tra la letteratura e la terra non era più sufficiente a permettermi di andare avanti. Solo nell’assenza di pensiero, nell’eliminazione delle parole, ritrovavo la pace. Avevo bisogno di ritemprarmi ogni giorno nel silenzio. Ancora adesso non posso farne a meno. Dentro di me il silenzio si è affiancato alla terra e alle parole, mi ha permesso di riprendere l’annosa spola.
di Pasquale Vitagliano Svevo, Joyce: un’amicizia geniale è il racconto di questa relazione. Enrico Terrinoni ricostruisce l’inedita amicizia tra questi due “mostri” della Letteratura del Novecento.
Non ho la minima idea di quello che dirò, e cioè non ho un’idea molto precisa, perché sono venuto qui non sapendo esattamente di cosa avrei dovuto parlare se non di qualche cosa che si chiama letteratura, che è un coso in cui si entra da tutte le parti...
di Ljubov’ Dostoevskaja L’autentico romano disprezza profondamente il Cristianesimo, e ai suoi occhi esso è innanzitutto la fede dei vili schiavi, e non di un essere umano bennato. Il romano è pagano e ne è orgoglioso.
di Alberto Brodesco
Entrare in un cinema, salire in cabina di proiezione, far partire Woodstock, sedersi in poltrona e guardare il film da unico spettatore in sala.
di Emmanuela Carbé
A ventuno anni avevo teorizzato il Congresso di Vienna, la mia comfort zone e religione, la risposta definitiva alle domande fondamentali su vita/universo/tutto-quanto. La mia teoria era decisamente indipendente dalle fonti storiche che avevo letto per ottenere la maturità o qualche CFU, ma era pur sempre, almeno dal mio punto di vista e dal punto di vista del mio Congresso di Vienna, la mia parola contro la...
di Ishikawa Takuboku
a cura di Maria Chiara Migliore e Luca Capponcelli
"Ishikawa Takuboku (1886-1912) è uno dei poeti moderni giapponesi più popolari e amati in patria, ma poco considerato dalla critica letteraria occidentale. La sua vita si intreccia con i radicali cambiamenti sociali e culturali del Giappone di primo Novecento, caratterizzato da un rapido processo di modernizzazione che tuttavia genera anche una realtà percepita come profondamente contraddittoria, smarrita com’è tra...
di Niccolò Amelii Chi ha la «cultura» ha, se non il potere, almeno
una delle condizioni di esso.
(F. Fortini, Dieci inverni)
Gli intellettuali nelle società del neocapitalismo avanzato sopravvivono a stento nei coni d’ombra, nelle aporie, negli interstizi delle strutture professionali e di produzione. Sebbene il fenomeno di disgregamento di un certo tipo di intellettuale (semi)engagé, culturalmente novecentesco, sembri inscriversi nella sua totalità nel quadro fenomenologico di una contemporaneità che ci appare...
di Andrea Balietti
Altezza
Un uomo si ritrova in uno spiazzo a picco sul mare, prende un sasso e lo lancia giù dal dirupo. L'immagine della parabola tracciata dal volo gli appare così seducente da persistere nella sua mente come un'ossessione, trasformando quel suo gesto in un bisogno, in una fame che sarà saziata soltanto gettando il padre e, infine, se...
Nell'estate del 2019 le Favole dal secondo diluvio hanno inaugurato quella che sarebbe diventata una collana di scritture poetiche curata da Giorgiomaria Cornelio e Giuditta Chiaraluce: "Edizioni volatili” e volanti, come quel cervo -maestro di rinascite- che portava braci tra le mandibole. Il secondo volume della collana è Selected Love di Andrea Franzoni, scritto a Brooklyn facendo "salti da scoiattolo" tra le lingue. Le partiture visive (segnalibri ed illustrazioni) sono sempre...
Caro Francesco,
avevo promesso di accompagnare l'estratto da Arruina con una piccola nota. Ti mando, invece, questa lettera. Ho agito così perché temevo che la tua vicenda potesse uscirne fuori sciancata; che i nomi si occordassero con un gesso già duro. Invece un nome deve essere, come nella favola che narri, quella mezzanotte abbastanza luminosa da battere il discorso della lampada, che è discorso dominante, impero della letteratura contro le vere possibilità...
di Massimiliano Manganelli
Quasi certamente non era nelle intenzioni di Giulio Ferroni scrivere e pubblicare un manifesto, cui peraltro La solitudine del critico (edito da Salerno) nemmeno lontanamente somiglia. Eppure, come in ogni manifesto che si rispetti, non mancano le parole d’ordine, anzi sarebbe meglio dire la parola d’ordine, per di più proclamata nel sottotitolo: resistere. E in copertina quel verbo è scritto in rosso, mentre le due parole che...
di Massimo Rizzante
(Nazione Indiana ha compiuto quindici anni a marzo, da allora molte persone e molte cose sono cambiate; testimonianza molto importante, e talvolta emozionante, di questa lunga storia è il suo archivio, del quale abbiamo deciso di ripubblicare alcuni post, che riteniamo significativi.Oggi proponiamo questo pezzo di Massimo Rizzante apparso il 23 giugno 2003. La redazione)
Noi tutti che viviamo nella “superpotenza mondo” siamo diventati molto sensibili al richiamo...
di Giorgio Mascitelli
Tutti dicono che prendo troppa valeriana, ma io non posso farne a meno. E’ un’abitudine, una necessità, un vizio. Una volta ne ho perfino sciolto una pastiglia nella Coca Cola per vedere l’effetto che fa. Anche i colleghi d’ufficio mi dicono che esagero e che prendo troppa valeriana. Sì, lo so, è vero, ma quella sera ero stracotto. In ufficio avevo fatto tardi. Già passata l’ora di...
di Roberto Lapia
Il marito di Candida morì all’improvviso: adesso nessuno poteva più interromperla durante le sue letture. Col passare degli anni però il suo corpo cominciò ad indebolirsi, così Candida decise di andare a vivere in una casa di riposo: aveva ormai più di novant’anni. Il nipote, ad ogni visita, le portava delle casse piene di libri, «soprattutto romanzi e poesie». Candida in poco tempo esaurì quella piccola biblioteca,...
di Matteo Pelliti
Luca Ricci approda al romanzo, Gli autunnali (La Nave di Teseo, 2018) senza rinnegare il suo passo da raccontista convinto e, anzi, dedicando questo ultimo lavoro al suo nume Maupassant, l'autore che, a detta dello stesso Ricci, lo avviò sulla strada della scrittura durante una giovanile peregrinazione per i lungarni pisani in preda a una lettura capace di imprigionarlo fuori dal tempo fino a che non l'avesse...
di Giuseppe Schillaci
Il brano è stato pubblicato nel numero della rivista francese « Atelier du roman » dedicato a Leonardo Sciascia (autunno 2016, traduzione di Eloisa Del Giudice).
LO STUDIO DI SCIASCIA
Per uno scrittore siciliano come me, Leonardo Sciascia rappresenta un maestro. E in tempi in cui i maestri scarseggiano, averne uno è un lusso che devo dimostrare di potermi permettere.
Per farlo, ormai da qualche anno, vado in visita alla Noce, nella...
Onan, le Alpi e Pirandello
di Giuseppe Schillaci
Si scrive per essere amati, diceva Roland Barhes.
E si sbagliava. Non si scrive per essere amati, ma per il piacere di farlo.
Scrivere è innanzitutto una pratica onanistica. Se poi questa masturbazione procura piacere al lettore, allora ecco la magia dell’amplesso. Ma di tale incontro, l’autore non può aver certezza, perché anche la lettura è una pratica solitaria.
Scrivere per essere amati è dunque una...
di Giacomo Sartori
(Questo testo fa parte di un dossier curato dal Cartello (Forlani, Inglese, Schillaci e il sottoscritto) uscito nella rivista francese “La Revue Littéraire” e ora nel numero 68 di “Nuova Prosa” col titolo Esercizi di sopravvivenza dello scrittore italiano.)
Il mio quinto romanzo, l’ultimo venuto, è stato rifiutato da tutti gli editori, come del resto i precedenti. E non parliamo delle raccolte di racconti, che sarebbero la mia...
di Gianluca Garrapa
Se ti dico “psicoanalisi”, probabilmente penserai a “inconscio” e la parola “sogno” la collegherai a “interpretazione dei sogni”. Invece “Le giunture del sogno” è tutt’altra cosa. Le giunture del sogno (Luca Sossella editore, 2016) è un saggio, ma a tratti ricorda un romanzo filosofico, dello psicoanalista Sergio Finzi che, lungi dal ripercorrere la chiave interpretativa freudiana del sogno, evidenzia la sua struttura geometrica connessa con le leggi...
di Francesco Muzzioli
Mario Lunetta ci ha lasciati il 6 luglio. Amico generoso, intellettuale lucido e impegnato, scrittore inventivo e prolificissimo in tutti i generi letterari, oltre che organizzatore infaticabile sul territorio romano, ora sta a noi rileggerlo e commentarlo come figura centrale nella letteratura di questi anni. Occorrerà ripartire dalle prime opere: così, per ricordarlo, ho scelto la poesia introduttiva della raccolta La presa di Palermo, uscita nel 1979;...
di Yasmin Incretolli
A differenza degli scritti autobiografici, la narrativa d’autore per opera di persone transessuali è praticamente irreperibile.
Apparentemente sembra che la legittimità editoriale della loro creatività debba sottostare alla richiesta d’intimità ed esibizionismo.
Il lettore prevede dalla narrazione alcuni paradigmi che costituiscono convenzionalmente un iter di cambio di sesso: intenso disagio, vulnerabilità, tormento interiore e indeterminatezza - con aneddoti su più punti culminanti della fenomenologia.
Sebbene la fissità nel tempo,...
Rencontre signature
LIBRERIA STENDHAL
Librairie française de Rome
Piazza San Luigi dei Francesi 23
Sabato 13 maggio
Samedi 13 mai
18h30
FLORENT COSTE
presenta / présente
«EXPLORE. INVESTIGATIONS LITTÉRAIRES»
Questions Théoriques, 2017
In dialogo con / En dialogue avec
CHRISTOPHE HANNA
e / et
OLIVIER QUINTYN
Florent Coste è ricercatore presso l’École française de Rome. Tra studi letterari, storia e sociolinguistica, le sue ricerche indagano la letteratura come organo di conoscenza del mondo e come iniziativa di politica sperimentale. È da anni uno dei...
Capita ogni tanto, nella letteratura come nella vita, di imbattersi in semplici frasi, scritte o orali, riflessioni e immagini di tale radicalità e umanità che ci danno l’immediata sensazione di trovarci di fronte a qualcosa di lungamente meditato e sofferto, che va subito all’osso, che ci dice come stanno veramente le cose, direttamente, senza mediazioni, senza fronzoli.
(Questo pezzo è uscito sulla rivista "Il ponte" (n° 11-12, 2016), all'interno di un dossier curato da Luca Lenzini e intitolato Critica letteraria al tempo di internet; esso raccoglie interventi dello stesso Lenzini, di Riccardo Donati, Italo Testa, Marco Gatto, Antonio Tricomi, Lorenzo Marchese, Roberto Gerace, Gabriele Tanda, Enrico Fantini e Rino Genovese.)
di Andrea Inglese
L’inflazione delle rivoluzioni antropologiche
Il problema delle rivoluzioni antropologiche è che, all’epoca di Pasolini, sembravano potersi circoscrivere facilmente e essere...
di Francesca Fiorletta
Lo snobismo mi attanaglia.
Entro in libreria meno spesso di quanto si potrebbe pensare, sicuramente meno spesso di quanto facessi dieci o anche venti anni fa.
Non entro spesso nelle librerie, nonostante io lavori tutta la settimana (anche) in una libreria. Forse è proprio per questo, mi racconto; perché quando esco a fare una passeggiata, finito il mio turno doveroso, preferisco prendere un gelato all’aria aperta, anche se siamo...