di Gigi Spina Potrei cominciare prendendo a prestito e adattando una frase di Lilian Terry, jazzista e divulgatrice di jazz scomparsa il 29 giugno a Nizza: “Io non leggo con l’occhio del filologo recensore, io leggo con l’orecchio dell’appassionato di jazz”. Parlare del libro di Antonio Milano significa, infatti, eseguirlo di nuovo, quasi un’improvvisazione jazz, seguendo la linea armonica e riproponendolo con suoni di parole diversamente modulati.
Perché il libro è fatto così, dalla prima all’ultima pagina.
trad. isometra di Daniele Ventre (da Omero, Odissea, ed. Mesogea, Messina, 2014)
Dentro la sala, frattanto, lo splendido Odísseo rimase,
e per i proci tramava insieme ad Atena l’eccidio:
Dunque a Telemaco in fretta parlò con alate parole:
«Dentro, Telemaco, è bene che tu le armi d’Ares deponga,
sì, tutte quante; ed ai proci, invece, con dolci parole
parla, se mai ne cercassero e ne domandassero conto:
«Le ho allontanate dal fumo, ché più non...
di Daniele Ventre
In queste settimane, in alcuni siti di estrema destra, di cui risparmierò i link ai lettori per amor di decenza, compaiono articoli secondo cui Enea non sarebbe un migrante, uno straniero arrivato in Italia e inizialmente respinto: Enea sarebbe invece discendente dell'italico Dardano e sarebbe ritornato qui non come vile disertore dopo una guerra (secondo quella che è la "interpretazione" di destra delle motivazioni per cui migliaia...
trad. isometra di Daniele Ventre
Dopo che sotto il Pelide cadde Ettore simile a un dio
e lo corrose la pira e terra coprì le sue ossa,
se ne restavano sopra la rocca di Priamo, i Troiani,
trepidi al valido ardore d’Eàcide d’animo audace;
come di mezzo alle selve le vacche non vogliono uscire
ad affrontare un feroce leone, anzi sono atterrite
e se ne stanno acquattate in massa tra i fitti cespugli;
essi così nella rocca...
trad. isometra di Daniele Ventre
Poi, non appena brillò il sole sui roridi colli,
dall’orizzonte sorgendo, e venne destando i pastori,
ecco che sciolsero allora i cavi alla base del lauro,
quindi imbarcarono quanto di preda occorreva condurre
e con la brezza puntarono al Bosforo fiero di gorghi.
L’onda in quei luoghi del tutto uguale a un’immensa montagna
suole di fronte innalzarsi e sembra che voglia avventarsi,
sempre levata com’è sulle nubi; né crederesti
che sfuggirai mala morte,...
trad. isometra di Daniele Ventre
E qui di séguito i doni divini del miele celeste
racconterò: Mecenate, anche a questa parte riguarda.
D’una leggera materia a te le ammirande visioni
e i capitani animosi io dirò con ordine e gli usi
di tutto un popolo, e i suoi cimenti e le armate e le lotte,
in tenue spazio è l’impegno, ma gloria non tenue, ove i numi
siano a qualcuno propizi e invocato Apollo ci ascolti.
Prima...
trad. isometra di Daniele Ventre
Bella di chiome, Demetra, dea grande, incomincio a cantare,
lei e la figlia di snelle caviglie, che Aidòneo aveva
presa con sé (gliela offrì Cupo-tuono, l’ampio-veggente
Zeus, derubando Demetra aurea-spada, ricca di frutti)
mentre con figlie sinuose d’Oceano stava giocando:
gemme coglieva per sé, rose e croco e belle viole,
su un prato morbido, e insieme le iridi con i giacinti,
e quel narciso, che Terra, piacendo a Chi-molti-riceve,
fece a un comando...
trad. isometra di Daniele Ventre
Come ebbe detto avanzò il re Apollo, il figlio di Zeus,
e del Cillene raggiunse la cima ammantata di selve
e la caverna dall'ombra profonda, là dove l'eterna
ninfa già diede la vita al figlio del Cronide Zeus.
Ed un profumo gentile in quel monte chiaro di dèi
si diffondeva, molti agili armenti brucavano l'erba.
Dunque laggiù con premura passò dalla soglia di pietra
dentro la cupa caverna Apollo infallibile arciere.
Ma non...
di Daniele Ventre
Nella ingloriosa peripezia dell'Unione Europea, fra il sorridente gelo di una Merkel, il ghigno intempestivo di un Farage, le sguaiataggini mediatiche di un Grillo, le implosioni xenofobe di una Le Pen e il telefonico e telegrafico "Fuck the EU!" di Victoria Nuland in tema di Ucraina, sembra che le metafore odissiache siano d'un tratto tornate di moda. In questa inopinata Odyssey-renaissance, nella consapevolezza dell'assenza definitiva di Ulisse,...
trad. isometra di Daniele Ventre
Musa, raccontami tu le gesta dell’aurea Afrodite,
Cipride, che fra gli dèi desiderio dolce fomenta,
e sopraffà in suo dominio le stirpi di genti mortali,
come gli uccelli che in cielo si librano e tutte le belve
innumerevoli, quante ne nutrono il mare e la terra:
l’opere di Citerea dal bel serto tutti hanno care.
Solo di tre non può mai piegare e aggiogare le menti:
d’Occhi-di-strige, la figlia di Zeus cinto...
di Antonio Sparzani
A prestar fede al dizionario etimologico on-line della lingua italiana la viola strumento musicale e la viola fiore risalgono a etimi differenti: la prima risale al latino vitula e al verbo vitulari, che sarebbe come dire “fare come il vitello”, cioè “sgambettare allegramente”, s’intende al suono dello strumento, mentre la seconda accezione risale, attraverso il latino viola, alla parola greca per indicare per l’appunto il fiore, la...
trad. isometra di Daniele Ventre
Noi dalle Muse Eliconie incominceremo a cantare,
che l'Elicona, il gran monte posseggono, chiaro di dèi,
e con i morbidi piedi intorno a una cupa sorgente
danzano e intorno all’altare del figlio possente di Crono;
e non appena lavate le tenere membra al Permesso,
o presso il Rio del Cavallo o all’Olmeio chiaro di dèi,
sull’Elicona, sul picco più alto, disegnano cori
desiderabili, belli, si muovono svelte coi piedi.
Quindi sorgendo di là,...
di Daniele Ventre
Sull’orizzonte non c’è che un bagliore rosso di sangue
a ricordare la guerra che è stata e gli incendi lontani
e le città rovesciate e le grida: il sogno di pochi
sulle macerie di troppi. I corvi hanno ricco banchetto:
certo perfino gli dèi sono sazi fino a morire,
delle volute di fumo dai roghi. Ogni tanto c’è un rogo:
fuochi per lutto o magari per vittime, che i sacerdoti
sgozzano lungo la riva...
traduzioni isometre di Daniele Ventre
VI Ad Afrodite
La venerata, la bella, graziosa di serti, Afrodite
celebrerò, lei che i veli di Cipro la cinta dall’onde
tutta sortì, dove forza di Zefiro d’umido soffio
la trasportò sopra l’onda del mare dal vasto fragore,
sopra la morbida spuma: e le Ore dall'aurea corona
liete la accolsero e poi le diedero vesti incorrotte,
e sulla fronte immortale le misero un serto intrecciato
bello, dorato qual era, e ancora le misero...
trad. in esametri di Daniele Ventre
Per nove giorni continui viaggiammo, di notte e di giorno,e finalmente nel decimo apparvero l’aie paterne,giunti ormai presso, vedemmo degli uomini accendere fuochi.Sonno soave su me sopraggiunse, tanto ero stanco;sempre un timone di nave reggevo, né ad altri compagnimai lo lasciai, perché presto toccassimo terra di padri;gli uni con gli altri i compagni scambiavano intanto parole,e immaginavano che mi portassi a casa oro, argento,da...
L’arrivo di Odísseo tra i Feaci
Là riposava così, lo splendido Odísseo costante,
vinto com’era da sonno e fatica; ed ecco che Atena
venne fra il popolo e nella città delle genti feaci,
che dimoravano un tempo a Iperea dalle ampie contrade,
troppo vicini ai Ciclopi, accanto a quegli esseri alteri
che ne facevano preda, ed erano primi in potenza.
Via li portò, li guidò Nausitoo forma divina,
li insediò in Scheria, lontani dagli uomini seme del...
"C’è un gusto di non finito. Continua… Come non cominciano: cominciano tutte con la minuscola. I due punti, le parentesi e le virgole sono i tre strumenti più semplici con cui si può organizzare un testo."
1. Jan Sanders van Hemessen
quella ragazza, tenera ma atletica, che mi schizza e mi spruzza, sputandomi gli
Baricco,
o dell'autoaddio
di
Gigi Spina
Sull'ultimo Venerdì di Repubblica (28 ottobre), incontro 'a cuore aperto' con Alessandro Baricco e il suo ultimo romanzo (ultimo o nuovo?, ultimo come il CD di Fossati?). Accanto all'intervista si dispiega un articolo, in verità giustapposto, sull'ispirazione, scritto dal ben altrimenti interessante Guido Davico Bonico, nel quale non avrebbe sfigurato un cenno alle meravigliose pagine che Edgar Allan Poe scrisse per la sua lirica The...
di Franco Buffoni
E’ scomparso due giorni fa a New York Allen Mandelbaum, uno dei più grandi traduttori in lingua inglese del Novecento. Era nato ad Albany NY nel 1926.
A noi italiani raramente accade di pensare al mondo letterario mediterraneo - ebraico, greco, latino e italiano - come ad un'ideale globalità. Per Mandelbaum fu quanto di più naturale. Già giovanile traduttore di poeti italiani di lingua ebraica quali Refael da...
ovvero
Il senso dell'ovvio: come mai Omero non è Wu Ming.
di Daniele Ventre
"Il realismo è la ricerca di una rappresentazione per quanto possibile "oggettiva" del mondo, vicina al (tangibile, materialissimo) "compromesso percettivo" chiamato "realtà"; presuppone quindi un lavoro sulla denotazione, sui significati principali e condivisi. Quando descrivo una scena di miseria avvilente, e cerco di trasmettere con precisione tale avvilimento, sto gettando un ponte verso il lettore, mi rivolgo a...
di Massimo Rizzante
Dall’età della pietra
a giuliano mesa,
principe dei poeti
concittadino del popolo
principe dei poeti
o intoccabile in cima alle scale della fortuna
e tu achille dal calcagno d’oro
ora che anche i pesci azzurri del mare
allargano le branchie non per respirare
ma in segno di estremo saluto all’imperatore
prenditi gioco di qualcun altro
nell’età della pietra
dal grembo di una città assediata
Leopoli, Pristina, Berlino, Cracovia che importa?
in ogni caso ai corruttori di...
traduzione di Daniele Ventre
L’ira tu celebra, dea, del figlio di Pèleo, Achille,
devastatrice che inflisse agli Achei dolori infiniti,
ed anzitempo nell’Ade molte anime forti d’eroi
inabissò, delle spoglie imbandì razzia per i cani
e per gli uccelli banchetto, consiglio di Zeus si compiva,
sin dal principio, da quando si fecero ostili, a contesa
vennero, il re di guerrieri Atride e lo splendido Achille.
Ma fra gli dèi chi li aveva forzati a contendere in lizza?
Il...
di Daniele Ventre
Cuore, cuore – ti sconvolgono pene intollerabili –
sorgi, opponiti ai nemici, mostra il petto e affrontali,
preparandoti allo scontro, tu nei ranghi sèrrati
saldo. Hai vinto? Non mostrare gioia troppo esplicita.
Sèi sconfitto? Non gettarti dentro casa a gemere:
delle gioie sii felice, delle pene affliggiti,
ma non troppo: intendi quale ritmo regge gli uomini.
Quale ampiezza di senso abbia il rhythmòs nell’arcaismo greco emerge con grande immediatezza da questo famoso frammento di...
Finalmente è uscita per Mesogea la nuova traduzione in esametri dell’Iliade, curata dal nostro Daniele Ventre. Così ho chiesto alle fantastiche genti di Mesogea l'autorizzazione a pubblicare su NI la prefazione, en entier, del mio antico amico Luigi Spina. Li ringrazio per avercela accordata e a Daniele, auguro una marea di lettori. effeffe
Provaci ancora, Dea!
di
Luigi Spina
Tradurre di nuovo, ancora una volta, l’Iliade? E perché no? Fra i primi traduttori...
di Franco Buffoni
John Keats pare occuparsi ben poco del problema della traduzione.
Nell’epistolario i riferimenti sono solo due. Il primo, nella lettera a Jane Reynolds del 14 Settembre 1817: “Mia cara Jane, sei una traduttrice talmente letterale che un giorno o l’altro mi divertirò a leggere delle frasi in un’altra lingua e a pensare come le renderesti in inglese. Questa è un’epoca che favorisce le bizzarrie e ti consiglierei come...
di Franco Buffoni
alla mia ragazzina piaci, passero,
che lei ci giuoca, e a te ti stringe al seno, e ti dà un dito, in punta, se la punti.
e a morderla ti provoca, di scatto, quando che a lei, che è la mia bella voglia, le va che fa uno scherzetto così:
ma sarà il confortino al suo dolore,
che il suo calore, immagino, ci tempera:
ah, poterci giocarti, io, come lei,
da alleggerirmi la...