di Ilya Kaminsky, Ludmila Khersonsky, Zarina Zabrisky, Elena Andreychykova
Una città in cui la gente continua ad andare all'opera, alle letture di poesie, nonostante i colpi d’artiglieria; in cui uno zoo ha riaperto da poco e un numero enorme di persone fa la coda per isolati per poter entrare e salutare gli animali. Il giorno della riapertura, una mucca ha partorito davanti alla folla. Il piccolo l’hanno chiamato Javelin, come l’arma anticarro portatile.
Utilissime queste note di Roberto Pinton sulla situazione dell'agricoltura biologica, in particolare in Germania e in Italia. Si parla molto di crisi del biologico,...
Di Sergej Gandlevskij Sulle prime non mi davo pace alla ricerca delle parole giuste per descrivere l’inizio della guerra, ma ho finito per scegliere le più comuni, quelle che riporto nel titolo, poiché sono quelle che la stragrande maggioranza degli amici e delle persone che conosco ha nel cuore e nella mente.
di Giuseppe A. Samonà
Divagazioni su: Sergej Roić, Achille nella terra di nessuno, Zandonai 2012 (nuova edizione Besa 2017, 188 p.)
Per chi come me ama...
di Alessandra Spallarossa
Forse complice la memoria che sbiadisce dopo una certa età, forse anche il processo di rimozione dei ricordi dolorosi per salvaguardare la...
di Faruk Šehić
io non sono un uomo di Sarajevo
a Sarajevo
aprile è davvero il mese più crudele
dove si mescola fantascienza e orrore negli alambicchi dei corpi
gli...
di Roberto Antolini
La letteratura italiana (come altre europee) è ricca di 'narrativa di guerra'. Sono numerosi i libri che hanno segnato l'idea che le...