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Pier Paolo Pasolini

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di Giulia Scuro
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Pasolini e Berlinguer: l’austerità come lotta?

di Diana Napoli
Forse Pasolini è stato semplicemente un pensatore inattuale che, proprio alla stregua di Nietzsche, giudicava come un danno ciò di cui la sua epoca andava orgogliosa

PIER PAOLO PASOLINI 3. Il tempo della caduta. L’omologazione antropologica degli italiani

di Luca Vidotto
Pasolini si trova costretto in un’isola solitaria in mezzo al mare della modernità, è il poeta imprigionato in un mondo in cui tutto funziona con una precisione meccanica e l’uomo stesso è diventato un’“arancia ad orologeria”.

PIER PAOLO PASOLINI 2. Il tempo del disincanto. L’avvento della società dei consumi

di Luca Vidotto
Se la rivoluzione delle infrastrutture ha determinato un tale stravolgimento dal punto di vista materiale, ben peggiore è ciò che opera la televisione.

PIER PAOLO PASOLINI 1. Il tempo dell’innocenza. Il Friuli e Roma

di Luca Vidotto
Pasolini ebbe una doppia appartenenza: una legata agli ambienti cittadini bolognesi e di altri centri urbani, soprattutto veneti, in cui visse da ragazzo con la famiglia seguendo gli spostamenti del padre, e una totalmente differente nelle campagne casarsesi, a stretto contatto con il mondo contadino.

Manifesto Comunista Dandy – Progetto per un appendinuvole – Projet pour un portenuages

Compagni! Una nuvola farà primavera         Se volete, sarò rabbioso a furia di carne, e, come il cielo mutando i toni, se volete, sarò tenero in modo inappuntabile, non uomo, ma nuvola in calzoni! La nuvola in calzoni (Tetrattico) di Vladimir Vladimirovič Majakovskij traduzione è di A. M. Ripellino       Piovigginava ancora, ma già, con impercettibile subitaneitá di un angelo, era comparso l’arcobaleno: languidamente stupito di se stesso, di un verde soffuso di rosa, con un pallido alone violaceo lungo il margine...

Pasolineggiando

di Romano A. Fiocchi Autori vari, Nuvole corsare, 2020, Caffèorchidea Editore. Anno di antologie, il 2020. Solo per citarne un paio: la Piccola antologia della peste curata da Francesco Permunian (Nazione Indiana ne parla qui) e appunto questa, Nuvole corsare. Ma ne sono uscite molte altre, su carta e in e-book, soprattutto legate al tema dell’epidemia. Come se questo periodo di destabilizzazione sociale avesse spinto gli scrittori (e i poeti) a...

Do you remember Ferlinghetti?

Quando Lawrence Ferlinghetti tradusse Pier Paolo Pasolini per City Lights di Francesco Chianese   A pagina 203 della City Light Pocket Poets Anthology, pubblicata nel 2015 per celebrare la fondazione della celebre collana che riunisce volumi di poesia selezionati personalmente da Lawrence Ferlinghetti, troviamo un testo che comincia in questo modo:   Sex, consolation for misery! The whore is queen, her throne a ruin, her land a piece of shitty field, her sceptre a purse of red patent...

Un salotto a Salò. Pasolini in Arcitaliani di Massimo Sgorbani

di Marco Simonelli A quarant’anni dal brutale omicidio di Pier Paolo Pasolini, l’humus social-mediatico italiano ha ricordato il poeta friulano glorificandone il nome e in linea di massima tacendone l’asperità e complessità dell’opera poetica e cinematografica: persino le Poste Italiane hanno emesso un francobollo che ne raffigurava l’effige, sancendone così la beatificazione nell’empireo filatelico. Chi invece ha preferito ricordare Pasolini e il suo acume critico nei confronti del perbenismo della...

Red west

di Gianni Biondillo Da bambino me ne andavo in giro per il cortile del palazzone di periferia dove vivevo tutto orgoglioso della mia colt 45 nella fondina, della stella appuntata sul petto e dei baffi arricciati all'insù, disegnati con la penna bic da mia madre. Facevo lo sceriffo e portavo la legge nel selvaggio west. Fu il mio periodo repubblicano, quando sentivo il fardello della civiltà occidentale sulle spalle e...

Pasolini, ragazzo a vita

di Gianfranco Franchi Pasolini è diventato un totem, nelle patrie lettere. È uno dei due totem della vecchia Scuola Romana: oggi, forse, è diventato più carismatico e influente di quanto fosse mai stato in vita; tanto che forse ha finito per surclassare il totem primo, Moravia. Il professor Renzo Paris, l'irrequieto cane sciolto dei sessantottini, è sempre stato il biografo, e per certi aspetti l'irrisolto erede, del totem Moravia: un...

Do you remember Marilyn?

Quando registrammo la Marilyn di PPP con Laura Betti di Luigi Cinque https://vimeo.com/144116938 La generale di “Una disperata vitalità” di PPP era già iniziata. La prima sensazione, quando entrai in teatro, camminando nel buio lungo la parete, fu la precisione con cui Laura, tra versi e canzoni, attraversava il testo. Era in scena da sola, coraggiosamente obesa, tirata, livida, sotto quegli occhi e il nasino dispettoso da bambolotta. Tre quattro persone in platea...

Caro Pier Paolo

(gli amici di Doppiozero stanno pubblicando materiali di e su Pasolini, nei quarant'anni dalla sua morte. Qui. Mi è stata chiesta una lettera indirizzata a Pasolini stesso. Eccola.) Caro Pier Paolo, avevo nove anni quando ti sentii nominare per la prima volta. Ho un vago ricordo di me bambino, durante un intervallo a scuola: un compagno di classe davanti a me che ne prende in giro un altro, affibbiandogli l'epiteto di...

Proprio qui, tra stato di natura e stato di grazia

di Giuseppe Zucco Un'intervista-dialogo con Nicola Lagioia su La Ferocia Al contrario dei tuoi precedenti romanzi, Occidente per principianti (Einaudi, 2004) e Riportando tutto a casa (Einaudi, 2009), dove mettevi in scena dei racconti di formazione, formazione sia individuale sia generazionale, tra le pagine de La ferocia dai corpo alla storia di un crollo, di una famiglia che inesorabilmente crolla, di un mondo che da subito appare destinato al disfacimento. «Maggiore...

Qualche lucciola nel buio pesto di Giorgio Vasta?

di Luca Salza Ad aprile, abbiamo accolto Giorgio Vasta all’Università di Lille, nel seminario «La democrazia in Italia» che organizzo con Mélanie Traversier. Questo mio testo prende spunto dalle discussioni svolte in quell'ambito, con lo stesso Vasta, Pierandrea Amato, Gabriele Della Morte, Fanny Eouzan, Stefano Savona, Mélanie Traversier e gli studenti presenti al seminario Italia, anni ’70. Scomparsa delle lucciole, assassinio di Aldo Moro. E cosa fanno i bambini in questo...

Pier Paolo Pasolini, l’auleta esibizionista

(Ringrazio Gian Luca Picconi, che ha trascelto e curato buona parte dei lavori editi e inediti di Corrado Costa apparsi sul numero 52 de il verri, a Costa stesso dedicato, per aver accettato di riguardare e mandare per Nazione Indiana il testo di questo lucido e pungente saggio dell'autore. A.B.) di Corrado Costa 1. Sarà difficile trovare una contrapposizione peggiore al «faut être absolument moderne» di quell'«allusione ad una violenta modernità»...

Cine-Costa (in 12 sequenze)

  di Andrea Inglese   1. Abbiamo sì letto Sanguineti, e molto, e anche Porta, persino Villa, e Niccolai, Spatola, & gli altri,  ma ben poco Costa, non abbastanza letto, che poco se ne trovava in giro, e quindi Costa ci raggiunge con un misurato ritardo, quando tutto sembra risaputo, e invece di Costa (e della vita inventata) ci rimane tutto da sapere, ossia da leggere, per rileggerlo nuovamente in futuro,...

È on-line L’Ulisse n.16: Nuove metriche. Ritmi, versi e vincoli nella poesia contemporanea

L'Ulisse, rivista monografica di poesia, arti e scritture diretta da Alessandro Broggi, Stefano Salvi e Italo Testa NUMERO 16: Nuove metriche. Ritmi, versi e vincoli nella poesia contemporanea INDICE Editoriale di Stefano Salvi IL DIBATTITO PERCORSI ITALIANI Pier Paolo Pasolini di Caterina Verbaro Franco Fortini e Giuliano Mesa di Bernardo De Luca Corrado Costa di Gian Luca Picconi Franco Buffoni di Lorenzo Marchese Mario Benedetti di Fabio Magro Marco Ceriani di Anna Bellato Camillo Capolongo di Rino Ferrante Giovanna Frene e Italo Testa di Elisa Vignali Massimo Bonifazio e Maxime Cella di...

La perduta gioventù: vent’anni fa a Casarsa

di Danilo De Marco Quando all'inizio degli anni '90 del secolo passato  iniziai le mie discese in treno da Udine a Casarsa il più delle volte  alla stazione mi attendeva Giuseppe Mariuz.  Stavamo allora sulle tracce dei personaggi pasoliniani - mi si permetta di chiamarli così anche se  filologicamente non mi sembra  del tutto corretto - e mi frullava in testa un'idea persistente, tanto da irradiare onde su tutto quello...

Chris Marker è morto, ricordate?

di Andrea Inglese Chi era Chris Marker, morto a 91 anni, lo scorso 29 luglio? Una prima risposta, molto approssimativa, potrebbe essere: era qualcuno che combatteva, attraverso le immagini, il potere che, per lo più, le immagini stesse hanno di produrre oblio in chi le consuma. Avanzare mascherati Marker è autore di un’opera vasta e multiforme: regista, sceneggiatore, scrittore, giornalista, fotografo, artista visivo. Marker ha associato fin da subito sperimentazione estetica, indagine...

Nostalgia canaglia

due parole sul futuro della memoria e sui Navigli meneghini di Gianni Biondillo In un romanzo rimasto incompiuto di Elio Vittorini, proprio nelle prime pagine, l’autore ci racconta delle due cerchie di terrapieni e mura meneghine che andavano abbattendosi già dagli anni Trenta del secolo scorso. Conosco pochi autori così profondamente milanesi come lo scrittore siracusano. È tipico di chi si sente accolto come un figlio, l’amore quasi incondizionato,...

Un bagno idrocarburico pasoliniano

di Gianluca Veltri Cos’è l’ultimo libro di Emanuele Trevi? Un romanzo, un anti-romanzo, forse un memoir, o magari un reportage? È critica letteraria, racconto d’iniziazione, diario? Per quanto banale, “Qualcosa di scritto” (Ponte alle grazie, pp. 247) somma tutte queste forme, senza peraltro porsi il problema. E già questo potrebbe essere un buon inizio. Lo scrittore romano torna indietro a una ventina di anni fa, all’inizio dei ’90, sull’esperienza a...

Costruire il bello

http://www.youtube.com/watch?v=ccTfrb8NIuM di Marco Belpoliti Pasolini e Ninetto sono a fianco della macchina da presa che inquadra la città di Orte. Il poeta spiega che ha una forma perfetta, ma se si allarga l’obiettivo, e s’include nella visione le case moderne, che sorgono lì accanto, ci si accorge che “la massa architettonica è deturpata, rovinata”. È il 1974 e il regista sta girando un documentario televisivo sulla forma della città, e si...

Sulle ossa di Pasolini

di Alberto Sonego Ho scelto il 4 dicembre, ho scelto un giorno qualunque. Il forte vento della mattina, nel pomeriggio si placa, ed è possibile intravedere nell'aria gli odori dei piatti serviti caldi sulle tavole di quel lembo di terra dove vivo, tra Pordenone e Cordenons. Rincaso tardi al sabato, ma stavolta la tavola era già apparecchiata e le bistecche si stanno cuocendo sul fondo bollente della padella. Mia...

12 dicembre

Note, a pie’ di pagina

di Gianluca Veltri Mariano Deidda, che canta poemi d’altri – Pessoa, Deledda, Pavese –, ama pensare che i grandi poeti abbiano scritto quei versi proprio perché lui li cantasse, né più né meno di come Mogol creava strofe per Battisti. Senza dover ricorrere a Deidda, fautore di un’intrinseca necessità letteraria nella musica leggera (e che peraltro appartiene a un’altra leva), è forte l’impressione che i cantautori delle ultime generazioni si...

Il Cristo dell’eresia – un saggio su Pasolini di Erminia Passannanti

di Enrico Cerquiglini Erminia Passannanti, Il Cristo dell’eresia. Rappresentazione del sacro e censura nei film di Pier Paolo Pasolini, Novi Ligure, Edizioni Joker, collana Transference, 2009, € 12,00. Il saggio di Erminia Passannanti, Il Cristo dell’eresia. Rappresentazione del sacro e censura nei film di Pier Paolo Pasolini, presenta una lucidissima e documentata analisi di come il sacro diventi oggetto di gran parte della produzione cinematografica di Pasolini e di come...

TQ – fenomenologia di una generazione letteraria allo specchio (prima parte)

Sognai che ero una farfalla che d’esser me sognava guardava in uno specchio ma nulla ci trovava -Tu menti- gridai si svegliò morii. R.D. Laing 'O Tale e Quale di Francesco Forlani 1 Mi ha sempre affascinato il modo in cui la cultura popolare traduce le parole  che indicano le cose...

Sud Reloaded – Pier Paolo Pasolini

A me basterebbe, lo giuro, la resurrezione della mia terra. effeffe da Pagine Corsare La Terra di Lavoro da Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini Ormai è vicina la Terra di Lavoro, qualche branco di bufale, qualche mucchio di case tra piante di pomidoro, èdere e povere palanche. Ogni tanto un fiumicello, a pelo del terreno, appare tra le branche degli olmi carichi di viti, nero come uno scolo. Dentro, nel treno che corre mezzo vuoto, il gelo autunnale vela il...
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NOTE
  1. Pubblico qui in forma di note successive, work in progress, l'articolo che sto scrivendo per Nazione Indiana sull'incontro dello scorso venerdì svoltosi a Roma intitolato, Generazione TQ, Oltre la linea d’ombra.