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inediti

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L’infinita

di Emanuele Muscolino
Magari, quando sarà il momento, dirò a Chang di lanciare un dado e di decidere per me: che il caos faccia ancora la sua parte.

Giulia Bocchio: «ti venero come sangue sale e grano»

Testi inediti di Giulia Bocchio   II Quanto tempo sarà passato davvero? Le ombre sono cambiate, il preavviso è un tranello inascoltato c'è sempre stata una certa pigrizia di mezzo è un torto al mondo: quel giorno  qualcuno uscì dall'acqua per essere più di un batterio.   Qualcosa ribolle dal fondo di un fiume che sembra anonimo si dice avesse il potere di addormentare le persone infatti qualche secolo prima di oggi trovarono un uomo addormentato da giorni lo pensarono morto quando si...

Roberta Sireno: «dissolvere è una nuova pratica della carne»

poesie inedite di Roberta Sireno   le arterie si raggrumano, le ossa dilatano scivola l’incavo che inghiotte: l’impero non è luce, ma fame, spettro   *   dissolvere è una nuova pratica della carne dove non si è verticali e nemmeno orizzontali c'è solo il corvo che sparisce dietro la finestra dietro il monte e su per le croci rimane qualche presagio   *   il bisogno subacqueo si chiude, il verbo si atrofizza: assorbe larve e ramoscelli di bava, l’alba si dirama incerta è visione forse d’oltremare, punto d’attrazione e...

Se le grida non prevedono assonanza

di Mariasole Ariot I terrestri in fila indiana continuano a montare, si corteggiano silenzio ad un silenzio: i polmoni medicati hanno case a cui tornare come arvicole che sanno il predatore. Voi avete cento porte chiuse a chiave: a me cade dalla tasca una finestra

Tre poesie inedite di Annachiara Atzei

di Annachiara Atzei
Tutto ciò che si fa qui//lo si fa pensandoti./Non sono mai stata più di questo -/un organo cessato, un lembo/ da ricomporre. /Il mondo resta/lontano - intorno qualcosa ha ceduto./Credo che l'estate sia l'unica/stagione - quella in cui la sera/cantano le rane.

Matteo Bianchi: «ogni nome si conficca nel flusso di un tempo»

di Matteo Bianchi L’eco del passato mi aiuta a essere presente, mi rammenta che i rami degli alberi davanti a casa, o dietro al posto di lavoro, restano nudi sotto il tono di una stagione

Alessandro Canzian: “la storia accade ma non se ne ha memoria”

  Estratti inediti da MINIMALIA Lucio Fontana, Concetto spaziale   ma ora sei qui, rosso come un cocchiere da birrificio, e imprechi col geniale zuccherino in saccoccia e l'animale che non vuole arretrare Jan Wagner   Una cartilagine il mondo. Rodica la rumena avvoltola le foglie di vite a ricordare il marito. Una vescicola di carne.   I capelli raccolti in un rostro. Dimmi che sono bella prima che muoio. La vita è un esercizio.   ***   Ragazzina, vent'anni e un sapore d'ammoniaca e fiori sul vestito. Un rischio per la pietra comandata dal Signore. O...

Se un corpo è puntellato dagli spilli

di Mariasole Ariot
Si incammina lento, un corpo puntellato dagli spilli, quando gli insetti s’insinuano nel sottopelle e dalla punta più bassa del terreno arrivano alla testa: un brulichio di voci e mani a forma di pensiero...

Giancarlo Pontiggia e Stefano Raimondi: risorse contro tempo

di Matteo Bianchi
"Tutto sembra quasi poter rivivere, in questi giorni di primo autunno, come se niente fosse cambiato, anche se sappiamo che non è così, e che non potremomai più essere come prima."

Immagini dell’arrivo_parte seconda

di Carlo Brio
Che faccia dubbiosa o smarrita o imbarazzata faremo, quando sulle poltrone in attesa dell’imbarco o persino in volo per interrompere monotonia e soliloquio, ci parleranno con intimità di fatti che ci riguardano solo perché apparteniamo a un popolo, ma che nella classe che ci ha allevato non si sono mai verificati?

Immagini dell’arrivo_parte prima

di Carlo Brio
Noi siamo esseri colti, come arriveremo in America? Come sbarcheremo dall’aereo, facendo che faccia? Noi educati, abbiamo negli occhi e in memoria i filmati, i film, le foto dagli archivi che abbiamo studiato per alzare la mano e dare la risposta, noi con che faccia sbarcheremo all’aeroporto?

Lettere dall’assenza #5

di Mariasole Ariot
Cara L. Seduta sulle ginocchia dell’alba ho il volto rivolto ad est, ho sempre capito i segni cardinali, li sento nell’esofago, ti scrivo mentre la casa è un temporale.

Et tournoie…

di Sharon Vanoli
Non dava spazio ai pensieri, e questo era bene, a detta del torpore: non voleva pensare.

Andrea Astolfi: c’è un passaggio

  di Andrea Astolfi     c’è un passaggio un passaggio white * treno in corsa ad un certo punto forse vedo un vhs * a sapporo o a sapporo wonderful ball * silence where are all my toys? colui che non può scrivere * lo sconto è abbastanza le colline portano poesie * cantano le cicale cercavo sollievo nella poesia. non scrivere * senza sonno scrivo due righe la ventola gira mia madre è di là che dorme – * cerca nella posta sviluppate subito brown sugar * cane di taglia minuta è tutto qui foto * vista dell’altopiano in primavera dobbiamo scendere a a dèrgano * brutta tuborg l’arte fa schifo i need * albero...

Nervino

di Mariasole Ariot
Si apre nella stanza – la parvenza della luce che ha per occhio – una buca sul terreno della casa – le mani dolci come cialde – il delicato attendere una chiamata

LUMACHE NEL NOTTURNO

di Antonio Potenza

Mi crogiolo all’idea del bus che percorrerà la Prenestina, bagnata dall’arancio dei lampioni, per restituirmi al nero della mia camera, che è fumoso e nerastro, appena disturbato dalle finestre del condominio troppo vicino al ballatoio.

Versione in forma di favola di un innamoramento e del suo disincanto

di Andrea Breda Minello

Un giorno, un giovane falco- dalle sue alture inaccessibili- scorse una tartaruga in contemplazione del mondo. Passò due anni a scrutarla, a studiarla… Poi le si accostò e stette ad ascoltare i sogni e le utopie.

Francesco Brancati: “che cosa resta nascosto nel sangue”

  di Francesco Brancati     I nomi (da L'assedio della gioia)   1. Hanno tutti un nome, gli individui che conosce e che incontra ogni giorno; le persone che non conosce con cui condivide le strade, gli occhi, i minimi contatti tra il suo corpo e i corpi degli altri dentro i tunnel, le strette di mano assicurate dai perimetri delle abitazioni e poi fuori, nei luoghi predisposti alla socialità, allo sport, agli acquisti.   È ragionevole accordare per breve tratto un’invasione della propria area di esistenza agli sconosciuti...

Demi-sommeil

Sharon Vanoli  Quale intuizione mi aspetto, per liberare che cosa? Sylvia Plath – Diari Hai detto che avresti provato di nuovo. Non serve aspettare la notte. Guarda, l’infermiera ha abbandonato il Signor Vito un’altra volta in mezzo al corridoio. Puoi vedere la punta dei suoi piedi, da qui. L’alluce che spunta da un lato del lenzuolo, ricoperto di peluria candida. Le mani – ah, le mani –...

Omotetia

di Mariasole Ariot   Muzio Clementi - Sonata in G Minor, Op 50 No.3, "Didone Abbandonata"  La colpa è un oggetto, una casa in cui restare per fuggire, respinge salvabile a salvabile, redime gli assoluti come fossero infiorescenze, la colpa degli antenati, le dannazioni interne, i nervi scoperti, colpevolizza gli azzerati, la colpa dei fiori che forgiano l’erba, i fiumi strappati, le forme trasversali della misericordia – e quando ci hanno dato,...

Taccuino di una quarantena (2)

di Giuseppe Acconcia   8. Pouvez-vous nous décrire la situation actuelle en Italie? La situation est très triste en ce moment, nous enregistrons un triste record, celui du plus grand nombre de victimes du coronavirus dans le monde, on arrive même devant la Chine. Cela dit, aujourd’hui un relent d’espoir a gagné le peuple, puisque pour une fois depuis des semaines le nombre de personnes décédées à cause du Covid -19 a baissé....

Se il virtuale trabocca nel reale

di Mariasole Ariot Forse ai nostri giorni l'obiettivo non è quello di scoprire che cosa siamo, ma di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire quello che potremmo essere. Foucault   Dove prima stava una gabbia poggiata sul terreno – e la guardavamo, introducevamo piccoli granelli di parole, fotogrammi, pensieri che ritenevamo inutili alla carta, un giorno  nella gabbia siamo entrati. Ora, le regole della gabbia sono schizzate fuori dalle grate, invadono le...

Oasi

di Maddalena Fingerle   Stacco immagine colazione: colazione, immagini liquefatte. Fatte. Rosso, freddo, brusio. Io. Fa caldo. Do. Mangio colazione. Azione. Solito tizio, luce potente, accecante. Ante. Odore di farina. Rina. Luce forte e falsa. Sa. Odore di zucchero. Ero. Ti è piaciuta la festa di carnevale, Giuliano?, chiede Nora, muschio bianco. Anco. Quando sarò grande avrò la ragazza. Gazza. Avrò la ragazza. Gazza. La prenderò nel palmo della mano....

Gli stati del racconto

  di Nicola Passerini   (disegno dell'autore)   L’inizio, evidentemente, non può che aver la forma della prima lettera dell’alfabeto, così come la piazza che fa da scenario alla vicenda, che quindi si può senz’altro dire che la piazza è l’inizio, e dopo la piazza, subito dopo, non può che esserci quello che succede in questo luogo, importante al punto che potrebbe essere l’effettivo inizio, rimandato e nascosto dagli altri, per questa esigenza di...

Il silenzio che resta

di Francesco Borrasso Le luci artificiali della ruota panoramica brillavano a poca distanza da un cielo livido di fine febbraio, un contrasto rosso e blu e giallo. Marta se ne stava seduta sopra una panchina, la sciarpa avvolta intorno al collo, una sigaretta lunga tra le dita. Un uomo con il viso colorato di bianco restava immobile, a due passi da lei, le persone di passaggio, a volte, gettavano una...

Lettere dall’assenza #2

di Mariasole Ariot   Cara J., la coltre di nebbia che ha piegato il cielo mi scava le ossa, sono mature per la semina, come quando ci siamo incontrate, e tu danzavi sopra le mie corde. Un canto muto, una sirena. Abbiamo camminato lungo la scia delle lumache, e tu disegnavi cerchi nell'aria, gettavi i drappi colorati facendoli roteare appena più in alto del collo: ricordi la scena della pista da ballo? Oggi è...

Voci della presenza. Rossana Abis

Pubblico alcune poesie inedite tratte dalla raccolta Voci della presenza di Rossana Abis, accompagnate dalla nota introduttiva di Franca Mancinelli, uscita per la rivista Poesia, maggio 2017. Non è facile sintonizzarsi sulle frequenze della poesia di Rossana Abis, così alte da creare attorno uno spazio di attesa perché la parola sprigioni tutta la potenza da cui è stata generata. Per questo ogni verso sorge sulla pagina come dilatato nel bianco,...

Hamburger

di Giancarlo Maria Costa E mentre me ne andavo – e me ne andavo col treno perché la famiglia di B. stava diventando una specie di famiglia povera e povera stava diventando la mia che era una famiglia come quella di B – mentre, dicevo, andavamo via da Gela, io e B., avevamo le parole dei nostri papà nelle orecchie, parole dette ogni sera prima di andare a dormire. Le...

Civitavecchia non è solo un porto di mare

Tutto quel che siamo si racchiude qui, in un sasso muto, una pietra di montagna calpestata da millenni, erosa dall'acqua piovana. Adesso, dove tutto è ricordo, ci risvegliamo alla periferia di un enorme città fotografata in negativo: le pareti nere, nero il pulviscolo della polvere accecato dai raggi che filtrano dalle pareti, bianca nitida l'ombra delle cose. Siamo stanchi, il mondo  caduto in cui non ci ritroviamo continua a sanguinare,...

La fine dell’acqua

di Vincenzo Corraro Verso la fine di agosto, quando già l’estate precipitava in un vortice di luce avanzata, Miro Brunetti pensò bene che era venuto il tempo di ratificare il passato. Tenne la cosa in gran segreto ancora per alcuni giorni, e invece che stare lì a vagare per i boschi fissando con gli occhi ormai saputi l’algoritmo degli uccelli in volo o a fiutare nell’aria l’odore asprigno di rosa...
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