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cinema

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“La zona d’interesse.” Un paio di cose che ho visto.

di Daniela Mazzoli
La prima cosa che ho visto è stato un mucchietto di persone che usciva dalla sala con gli occhi sbarrati e le teste infastidite dal rumore che si sentiva forte anche da fuori. Come se fossero state costrette a uscire per via del frastuono assordante.

Last Stop Before Chocolate Mountain

di Mariasole Ariot
Un pascolo dell'immaginazione, vita che vive della volontà di riscrivere la storia – la propria, quella collettiva.

Scrittura e “quote rosa”: una mise en abîme

di Francesca Scala
Mentre, davanti alla conversazione tra Edoardo Albinati e Francesco Piccolo sul mestiere della scrittura, qualche mente illuminata si domandava “Possibile che non abbiano trovato una donna da inserire nel panel?”, in sala Thierry Salmon, un pubblico costituito esclusivamente da donne assisteva a un dialogo che avrebbe dovuto vertere sul cinema riscritto dalle donne

Divise senza corpi. Mitopoiesi di Erich von Stroheim

di Gabriele Doria     “L’uomo sano tollera la nudità. Negli uomini e negli animali. L’uomo perverso non la tollera. L’uomo sano percepisce ogni abbigliamento come oggetto erotico. Per l’uomo sano ogni abbigliamento deve apparire spudorato ” Adolf Loos, Nudità   “You’re born naked and the rest is drag” RuPaul I. Ne l’Image-mouvement, parlando del naturalismo nel cinema, Deleuze spiega che esso “non si contrappone al realismo, ma ne accentua i tratti prolungandoli in un surrealismo particolare”, quello...

Nulla si sa, tutto si immagina: Fellini e la letteratura

di Daniele Ruini
Pur avendo dichiarato di diffidare dell’accostamento tra cinema e letteratura, Fellini ha dato ampie prove di una «spregiudicata disponibilità ad attingere a fonti letterarie per dare forma ai propri sogni»

Hitch, l’architetto

di Gianni Biondillo
Gli edifici, nei film di Hitchcock, non sono solo scenari dove far muovere i personaggi, ma spazi attivi, attori partecipanti, snodi narrativi. Questo si deduce leggendo il libro di Christine Madrid French, "The Architecture of Suspense. The Built World in the Films of Alfred Hitchcock".

Helga Fanderl: una lunga vacanza sulla terra

  In occasione del ciclo di proiezioni Screening exercises, curato da Flavia Mazzarino e Filippo Perfetti all'università IUAV di Venezia, ospito qui una conversazione con la cineasta Helga Fanderl, protagonista del primo incontro del ciclo. I prossimi appuntamenti saranno con Sílvia Das Fadas e Jan Kulka (qui il programma completo). © La Chambre blanche d’Arnaud Baumann   “È vero, diceva, che nella progressione dei tempi le donne staccavano le stelle per darle ai loro...

Film Marylin

Paolo Gioli e Billy Wilder: due immagini, innanzitutto. Due immagini che trapassano lo schermo; e in effetti di trapasso si parla, dirottamento (in Gioli) di fotografie trasformate da provino per un’autopsia ad autopsia rianimata, in un “corpo a corpo” tra corpo e pellicola.

Crimes of the future, di David Cronenberg

di Mauro Baldrati
Già, perché in quel futuro remoto, l'arte consiste nell'aprire i corpi, infliggere ferite, tagliuzzare le facce, nell'assenza del dolore, che nessuno prova più, e nella scomparsa del sesso tradizionale, sostituito dalla chirurgia senza anestesia.

Il paese delle persone integre

di Mariasole Ariot
È con un bianco e nero di un passato non ancora risolto, e che a più riprese riappare nella storia del paese, che il regista de "Il paese delle persone integre" (presentato il 4 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia) apre il film documentario...

Riserva naturale dell’assenza

di Dario D’Amato
Un giorno d’estate, ad agosto a Roma, ho fatto questa cosa morettiana. Ho preso lo scooter e ho cominciato a documentare con foto e riprese video tutti i cinema chiusi

Essere madre e figlia insieme. Su “Petite maman” di Céline Sciamma

di Ornella Tajani
Ho fantasticato varie volte di conoscere mia madre da bambina, di poterla incontrare al di fuori dello schema madre-figlia, in una cornice di parità [...] Così, quando diversi mesi fa ho saputo del film Petite maman di Céline Sciamma (2021), ho pensato che volevo assolutamente vederlo

Ariaferma

Elisabetta Bucciarelli intervista Leonardo Di Costanzo
Ariaferma è un lungometraggio uscito nelle sale alla fine del 2021. Parla di carcere, di rapporti umani, di cambiamento profondo, di empatia, punizione e controllo. Elisabetta Bucciarelli ne parla con il regista Leonardo Di Costanzo.

Dopo il contagio

di Alberto Brodesco
Entrare in un cinema, salire in cabina di proiezione, far partire Woodstock, sedersi in poltrona e guardare il film da unico spettatore in sala.

Le architetture del desiderio nel cinema di Céline Sciamma

di Ilaria A. De Pascalis
Il nome di Céline Sciamma si è imposto da diversi anni come imprescindibile nei discorsi relativi al cinema europeo

Il Desiderio che combatte il Moralismo: Bad luck banging or loony porn di Radu Jude

di Daniele Ruini
Vincitore dell’Orso d’oro all’ultimo Festival di Berlino, Bad luck banging or loony porn ha il merito di pungolare con sarcastica lucidità alcuni nervi scoperti delle odierne società globalizzate e iperconnesse.

Hollywood contro Orson Welles, la storia continua?

Sul film "Mank" di David Fincher, candidato a dieci premi Oscar, Paolo Mereghetti ha pubblicato un articolo su "Gli Asini"

Il cinema russo a Firenze: i film čechoviani di Konstantin Chudjakov e Svetlana Proskurina

di Giulia Marcucci La seconda edizione del Festival di cinema russo contemporaneo nella cornice di NiceFestival (Direttrice artistica Viviana Del Bianco) si svolgerà dal 5 al 10 settembre; tuttavia, per ragioni ben note, quest’anno la modalità di proiezione sarà in streaming sul portale Più Compagnia con una conferenza stampa introduttiva il 4 settembre in collegamento dagli Uffizi per dialogare con i co-organizzatori russi (il Centro dei festival cinematografici e dei...

Cinema e Pandemia: diario sfilacciato di una nuova immagine

  di Mario Blaconà   Ashes, Apichatpong Weerasethakul   “Fino a ora abbiamo detto, da un punto di vista storico, che esistono due tipi di registi nel mondo: quelli che sono stati in guerra e quelli che non ci sono stati. La diversa esperienza porta a una diversa comprensione della natura umana e della società. Forse, tra molti anni, potremmo dire: ci sono due tipi di registi nel mondo, quelli che hanno vissuto la pandemia COVID-19...

Pandemia e sacralità

    Una conversazione con Adriano Ercolani a cura di Francesco Bove   Trinità (Andrej Rublëv)   Adriano Ercolani è uno scrittore e un critico letterario finissimo e collabora attivamente, tra le varie riviste, con ilfattoquotidiano.it, Linus e Minima&moralia. Recentemente è stato tra gli ospiti protagonisti degli eventi organizzati dal progetto Tlon, la Festa della Filosofia alla Triennale di Milano del 19 gennaio e la maratona online #prendiamolaconfilosofia che il 4 aprile è stata in diretta streaming...

Mauro Santini: di tutto il trucco, solo una lacrima

  in collaborazione con La Camera Ardente     Incrinare la sistemazione dello sguardo, ma come chi non se ne accorge. Farlo magari passeggiando, con sottilissima furia d'anfratto, oppure con trasognata, "neghittosa" indolenza (lo insegna Walser). Porgere cerniera tra tremore e tremore. Coltivare guizzi vegetali per tramutarli nell'involucro di un nuovo cinema. Venire incontro a un volteggio di tempo. Raccoglierlo nella stessa lente dove frena il bacio della mano che la copre. Vedere con...

cinéDIMANCHE #31: Vertov, Frampton, Gioli

  Cineocchi, per uomini senza macchina da presa       1. “Vertov: lo sguardo e la pupilla" di Mariasole Ariot     https://www.youtube.com/watch?v=cGYZ5847FiI   “Un cineocchio”, un manifesto, una dichiarazione: togliere dal cinema ogni forma di teatralità, di soggettività per (ri)portare il cinema alla sua essenza, dove il raccontarsi (il film che racconta il film) precede e quasi cancella il raccontare.  È con L’uomo con la macchina da presa che Vertov libera lo spazio dalla sceneggiatura, dalle storie, dai personaggi, esponendosi...

Nuvolo: Nuntius Celatus nel suo splendido eremo

di Bianca Battilocchi   È stato ed è tuttora arduo dipanare i fili intrecciati nelle opere di pittura aniconica, particolarmente in quelle realizzate da artisti lontani dai riflettori. Dopo Variazioni: a visual polyphony, film sugli esordi di Alberto Burri, Giuseppe Sterparelli si è cimentato nuovamente in nome di un altro suo conterraneo, Giorgio Ascani, più conosciuto come “Nuvolo” (Città di Castello 1926- Città di Castello 2008). In un agile documentario dove si...

Jonas Mekas. Anti-100 Years of Cinema Manifesto

      Anti-100 Years of Cinema Manifesto Come sapete bene è stato Dio a creare     questa Terra e ogni cosa sopra di essa. E pensava che tutto fosse grandioso. Tutti i pittori, i poeti e i musicisti cantavano e celebravano insieme la creazione . Ma mancava ancora qualcosa. Così, grossomodo 100 anni fa, Dio decise di creare la cinepresa. E fece proprio così. Creò poi un regista, e gli disse: "Qui...

In principio fu Full Monty (sei disoccupato? Balla!)

di Emanuele Di Nicola (Pubblichiamo un estratto dal volume La dissolvenza del lavoro. Crisi e disoccupazione attraverso il cinema, Emanuele Di Nicola, edizioni Ediesse, in uscita il 21 febbraio 2019) È il 29 agosto 1997. Nelle sale britanniche esce un piccolo film, l’esordio al cinema del regista Peter Cattaneo, su scommessa del produttore italiano Uberto Pasolini che lo finanzia: si intitola The Full Monty. È la storia di alcuni lavoratori di Sheffield,...

Cine-occhi e cine-pugni: due modi di intendere il cinema

  di Rinaldo Censi Tra i film che Sergej Michalovich Ejzenstejn avrebbe voluto realizzare e che sono rimasti allo stadio meramente cartaceo spiccano numerosi trattamenti letterari: si va dall’Armata a cavallo (Babel) a Don Quixote, da Sutter’s Gold (tratto dal romanzo L’or di Blaise Cendrars) a un Giordano Bruno da filmare a colori, e poi Black Majesty (dal romanzo di George V. Vandercook, sulla rivolta di Haiti nel XVIII secolo e...

Chi sono Danièle Huillet e Jean-Marie Straub?

di Gianluca Gigliozzi Nell'estate del 1992, al festival cinematografico di Bellaria, fermai, al termine di un dibattito, Paolo Benvenuti, che aveva presentato qualche ora prima uno dei suoi film più belli, Confortorio, e gli domandai quale fosse a parer suo il regista più importante dei nostri tempi. Mi rispose senza esitazioni facendo due nomi per me nuovi: “Jean-Marie Straub e Danièle Huillet sono il futuro del cinema!”. Rimasi talmente impressionato...

Andrej Arsen’evič e io

di Fabio Zuffanti Andrej Arsen’evič Tarkovskij nasce nel piccolo villaggio russo di Zavraž’e nel 1932. E’ figlio del poeta Arsenij Aleksandrovič Tarkovskij, uno che con le parole sapeva costruire paesaggi di pallida malinconia e struggimento ma riusciva anche a usare i suoi componimenti come lame affilate nei confronti delle ingiustizie del potere politico. Un uomo scomodo così come è scomodo il figlio, che trasla l’immaginario paterno in sembianze cinematografiche di...

Je so’ pazzo – un film di Andrea Canova

di Mariasole Ariot “Ogni realtà sociale è, per prima cosa, spazio”. Braudel   Riabitare i luoghi di confine significa riscriverne la storia senza cancellarla -  là dove tutto sembra(va) votarsi proprio a questo: all’oblio. Significa dare alla storia precedente, per sottrazione, una nuova voce. Riabitarli, riscriverli, e infine raccontarli: perché senza una narrazione che sappia entrare nei sotterranei di un passato dimenticato e di un presente riedificato, con occhio spalancato ma con la delicatezza...

Venezia 74 – Un caso di Realtà Virtuale

di Lorenzo Esposito Quando due anni fa Tsai Ming-liang presentò a Venezia l’inquadratura fissa intitolata Afternoon, dove un regista e il suo attore feticcio (Tsai Ming-liang stesso e Lee Kang-sheng), installati nel quadro bucato di una casa diroccata, consumano una delle ossessioni amorose più sconcertanti e appassionanti della storia del cinema, l’ingenuo accostamento fatto dai più con certa tendenza museale dell’ultim’ora era già di per sé disinnescato dall’ambizione tutta umanistica...
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